Non bastano le bandiere della Pace distribuite dagli addetti alla Protezione Civile, non servono i bus gratis e la garanzia di saltare un giorno di scuola. Non basta un palco mastodontico, né un video "emotional". Una piazza che protesta è contraddizione, è ammuina, è a volte anche tensione e rabbia, è fantasia, situazionismo. È mille storie non sempre coerenti, non sempre lineari. Ma è viva e lo si capisce subito.
Insomma una manifestazione non può essere convocata da un presidente di Regione con linee guida su quali striscioni ammettere e quali bandiere far sventolare: la mobilitazione di oggi in piazza Plebiscito a Napoli è servita sicuramente a Vincenzo De Luca ma non ha lasciato alcun segno della voglia di pace in Campania. Non c'era la comunità ucraina, non si ha notizie di quella russa. C'erano giovani italiani portati all'evento con la garanzia di un passaggio ad andare e tornare ma non si sa con quali motivazioni, con quale spirito, con quale voglia.
Insomma, non aveva anima, la piazza Plebiscito di oggi, al netto della bella resa scenografica. Verrebbe da dire: almeno era una bella giornata di sole. Ma pure di questo – le torride giornate di fine ottobre – c'è da preoccuparsi in termini di cambiamento climatico. E in tal senso sono più credibili i fridays for future. Che, non a caso, la politica ignora.