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Guerra in Ucraina

De Luca spenderà fino a 300mila euro della Regione per portare gente alla Manifestazione per la Pace di Napoli

Manifestazione per la pace voluta da Vincenzo De Luca in Campania: fa discutere la delibera della Regione che stanzia fino a 300mila euro per l’evento. E detta regole su striscioni e bandiere per le scuole.
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Vincenzo De Luca durante il suo video monologo social del venerdì aveva usato toni degni di un impresario di show rock: «Per la manifestazione per la Pace del 28 ottobre a Napoli stanno arrivando centinaia di adesioni da parte di singole personalità, istituzioni, mondo della cultura e mondo del volontariato».

Ma è davvero così spontaneo questo movimento contro la guerra scatenata dall'occupazione dell'Ucraina da parte della Russia di Vladimir Putin? Non sembra, a leggere la deliberazione numero 521 dell'11 ottobre, firmata dal presidente della Regione Campania, dal titolo «Attuazione partecipazione a manifestazione per la pace».

Cosa c'è scritto in questo atto? Anzitutto c'è una cifra: «un impegno di risorse fino ad un massimo di 300mila euro disponibili a valere sul bilancio regionale».

A che serviranno questi soldi? A coinvolgere gli studenti campani delle «scuole interessante» per consentire loro di partecipare alla manifestazione deluchiana che è stata prevista in piazza Plebiscito a Napoli venerdì 28 (un giorno che teoricamente sarebbe di regolare lezione).

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Nell'opposizione di centrodestra in Consiglio regionale a sollevare la questione, carte alla mano, è Severino Nappi, avvocato e capogruppo della Lega che la definisce «una parata stile sovietico»:

De Luca torna a superarsi, arrivando a utilizzare gli studenti – che lui stesso aveva abbandonato durante la pandemia tenendo chiuse le scuole più che in altre parti d’Italia – come claque da ‘parata sovietica’, e per portarli in piazza impegna 300mila euro di soldi pubblici.

Vogliamo ricordare che ciò avviene nella regione con la dispersione scolastica tra le più alte del Paese e dai numeri drammatici sul fronte dell’istruzione.

Ieri il presidente della Giunta regionale della Campania in video usava toni entusiastici:

C'è un clima positivo, la sensazione è che la manifestazione raccolga una domanda vera e profonda di pace.
In buona sostanza  vogliamo svegliare singoli e istituzioni dal sonno della ragione nel quale stiamo sprofondando tutti quanti…

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Le regole di De Luca per scrivere i manifesti e per le bandiere consentite in piazza

Citando lo strampalato Walter del "Grande Lebowski": «Questo non è il Vietnam, è il bowling: ci sono delle regole». E ci sono regole pure per le manifestazioni dell'era deluchiana. Sono incredibilmente messe nero su bianco in un altro foglio, un vademecum con tanto di simbolo della Regione Campania, reso noto sempre da Nappi. Regole che non mancheranno di generare polemiche e divisioni.

In pratica la Regione Campania vuole decidere cosa si scriverà nei cartelli da mostrare in piazza Plebiscito a Napoli e quali bandiere si sventoleranno (almeno per quel che riguarda le scuole).

La mobilitazione di venerdì 28 ottobre si chiamerà «Costruire la pace, fermare l'atomica, per un cessate il fuoco immediato». Uno slogan che richiama quelli un po' datati degli anni Settanta.

Ma è il vademecum a stupire. Detta non solo gli orari, ma pure il modo in cui scendere in piazza:

• La manifestazione è libera, aperta e solidale
• La manifestazione avrà inizio alle ore 11
• Le scuole partecipanti devono compilare il modulo di adesione con dati certi
• Qualora la scuola avesse necessità di bus per far fronte ai trasferimenti dalla propria sede verso Napoli, dovrà indicarlo nel modulo di adesione
• Le scuole sono invitate a organizzare eventi preparatori della manifestazione interni a ciascuna istituzione: scopo degli eventi è quello di garantire la massima sensibilizzazione e la partecipazione attiva alla manifestazione degli studenti coinvolti;
• Le uniche bandiere ammesse durante la manifestazione sono quelle della pace oltre ad eventuali rami di ulivo per gli adolescenti e i bambini più piccoli
• Gli striscioni eventualmente preparati dalle scuole, oltre a quello identificativo dell'istituto di appartenenza devono riferirsi ad uno dei seguenti slogan:
– COSTRUIRE LA PACE
– FERMARE L'ATOMICA
– PER UN CESSATE IL FUOCO IMMEDIATO

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Insomma, gli studenti hanno obbligo di portare solo le bandiere indicate e riferirsi solo agli slogan suddetti?  «Speculare sull’altissimo valore della pace tra i popoli per diventare segretario del Pd, è una manovra così bassa che non ci saremmo aspettati nemmeno da uno come De Luca. Al riguardo presenterò apposita interrogazione consiliare per fare piena luce sulla vicenda», chiosa Severino Nappi.

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