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Mandragora venduta tra gli spinaci nel Napoletano, migliorano condizioni degli intossicati

Migliorano le condizioni dei 10 intossicati da Mandragora nel Napoletano; il Caan ha disposto il ritiro dei lotti venduti, la fornitura proveniva dall’Abruzzo.
A cura di Nico Falco
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Pianta di mandragora
Pianta di mandragora

Restano stabili le condizioni delle 10 persone finite in ospedale ieri per intossicazione da mandragora, dopo aver ingerito la pianta velenosa che era finita in un carico di spinaci proveniente dall'Abruzzo. Il più grave è un 46enne, colpito da polmonite da ingestione per avere inspirato dei liquidi dopo un rigurgito mentre era privo di coscienza; resta ricoverato in prognosi riservata all'ospedale San Giuliano di Giugliano ma, apprende Fanpage.it, le sue condizioni sono in lieve miglioramento.

Non si può escludere che oltre ai casi accertati ce ne siano di non diagnosticati: alcuni potrebbero aver scelto di non recarsi in ospedale perché colti da sintomi lievi. Il Caan, a scopo cautelativo, ha intanto avviato il ritiro dei lotti individuati a Napoli e in provincia; le partite sono state sequestrate ieri dall'autorità giudiziaria e, come diffuso dal Comune di Napoli, oggi sono state distrutte.

La mandragora venduta al mercato ortofrutticolo

I carabinieri del Nas hanno ricostruito la filiera, scoprendo che i negozianti che avevano inconsapevolmente venduto la mandragora l'avevano acquistata tramite canali ufficiali, al mercato ortofrutticolo di Volla. Sui banchi del Caan era arrivata tramite un fornitore abruzzese. Non è ancora chiaro come la verdura velenosa possa essere finita tra gli spinaci, probabilmente per un mancato controllo durante la raccolta meccanizzata, ma a scopo cautelativo nella giornata di ieri sono state ritirate numerose partite da diversi rivenditori; i militari hanno appurato che la merce era stata commercializzata a Forio d'Ischia e Volla (Napoli), San Valentino Torio (Salerno), Aversa (Caserta) e ad Avezzano (L'Aquila).

Le Asl territoriali hanno sottoposto a blocco la verdura per effettuare campionamenti.Il Caan di Volla, ente gestore del principato mercato agroalimentare all'ingrosso del sud Italia, ha fatto sapere di stare "supportando le autorità preposte al fine di consentire l'immediata identificazione della partita di merce risultata contaminata e la sua provenienza".

L'appello dei sindaci: "Non mangiate spinaci e verdure simili fresche"

Nella giornata di ieri, mentre erano in corso le indagini per ricostruire l'effettiva diffusione della partita pericolosa, diversi sono stati gli appelli ad evitare, per il momento, di consumare spinaci (le cui foglie somigliano molto a quelle della mandragora) e verdure simili. Tra i primi l'associazione Nessuno Tocchi Ippocrate, che ieri mattina aveva lanciato l'allarme raccontando degli intossicati arrivati al Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli.

Successivamente sono arrivati gli appelli dei sindaci di Quarto e Pozzuoli, Antonio Sabino e Gigi Manzoni, e in serata anche da parte del Comune di Napoli, con cui i cittadini sono stati invitati a consumare esclusivamente spinaci surgelati, in modo da avere la sicurezza che non facciano parte della partita sospetta.

Come distinguere la mandragora dagli spinaci

Le foglie di mandragora, ad un occhio non esperto, appaiono molto simili a quelle degli spinaci e di altre verdure. A Fanpage.it Riccardo Motti, professore di botanica sistematica presso il Dipartimento di Agraria dell’Università Federico II di Napoli, ha spiegato come riconoscere la pianta e distinguerla dalle altre basandosi sulla forma delle foglie, sulla dimensione, sulla bollosità e sulla nervatura.

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