5.129 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

La barba e i vestiti simili: così Antimo è stato ucciso al posto del baby boss a Casoria

Antimo Giarnieri, il 18enne ucciso nel luglio 2020 a Casoria, è stato ammazzato per un tragico scambio di persona: era “chiattulillo e con la barba”, come il vero obiettivo, un giovane criminale della zona che si era messo contro un gruppo guidato da pregiudicati legati al clan Moccia di Afragola. Per l’omicidio è stato arrestato il 39enne Tommaso Russo.
A cura di Nico Falco
5.129 CONDIVISIONI
Immagine

La barba, il modo di vestire, la corporatura. È bastato questo per convincere i killer che era lui, che l'avevano trovato: era proprio il ragazzo "con la testa scoppiata", quello che si era messo in testa di controllare lo spaccio nel parco Smeraldo a Casoria e che si era messo contro un altro gruppo criminale guidato da pregiudicati legati al clan Moccia di Afragola. Una decina di colpi di pistola, quattro andati a segno, uno mortale. Ma quello non era il baby boss, era Antimo Giarnieri: un tragico scambio di persona, come hanno appurato le indagini dei carabinieri.

Un fratello pregiudicato e qualche frase un po' guascona affidata alla bacheca virtuale di Facebook, ma "Antimino" non aveva nessun rapporto con la criminalità organizzata. Anzi, dall'ordinanza viene fuori che due persone, loro sì coinvolte nel traffico di stupefacenti a Casoria, nel parlare dell'omicidio commentano: era un bravo ragazzo, a cui era stato anche offerto di "lavorare", ovvero di mettersi a vendere droga, ma che lui si era rifiutato. Però, riflettono i due, era anche lui "chiattulillo con la barba", proprio come il vero obiettivo dei sicari.

La dinamica dell'omicidio è quella tipica degli agguati di camorra. È la sera dell'8 luglio 2020. Una Fiat Punto vecchio modello con a bordo due persone arriva nella III Traversa di via Castagna a Casoria, ovvero il "parco Smeraldo". Uno si sporge, guarda i ragazzi in strada, come se stesse cercando qualcuno. L'altro scende e inizia a fare fuoco. Colpisce un primo ragazzo, spara verso un secondo, poi si accanisce su Giarnieri: otto colpi, quattro vanno al segno. Uno alla mano, con cui probabilmente il 18enne ha cercato di proteggersi il volto, due tra coscia e bacino e l'ultimo, quella mortale, al torace. Uno degli amici soccorre il ragazzo, lo porta a casa, da qui il padre lo accompagna al Pronto Soccorso del San Giovanni Bosco; una corsa disperata, ma il 18enne muore poco dopo.

Oggi i carabinieri hanno arrestato per quell'omicidio il 39enne Tommaso Russo, considerato vicino al gruppo criminale guidato da Salvatore Barbato, alias Totore ‘o cane, legato al clan Moccia di Afragola. E dalle indagini è emersa anche la ferocia di Russo: i militari hanno ricostruito che, per costringere uno spacciatore a versargli il pizzo sulla vendita di droga, gli aveva strappato a morsi parte dell'orecchio, dicendogli di "fare il bravo perché ora ci siamo io e Totore ‘o cane". Il 39enne è stato vittima di un agguato il 1 febbraio 2021, quando hanno cercato di ucciderlo in piazza Cirillo, a Casoria.

5.129 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views