Inchiesta Avellino, ipotesi appalti truccati: nuovi guai per l’ex sindaco Festa

Nuovi domiciliari per l'ex sindaco di Avellino, Gianluca Festa: l'inchiesta Dolce Vita che ha travolto da aprile il comune irpino si allarga infatti ad altre gare d'appalto che, secondo l'ipotesi della Procura, sarebbero state truccate. Questa mattina l'ex sindaco, già ai domiciliari dal 18 aprile, si è visto notificare un nuovo provvedimento firmato dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Avellino. Nei guai anche l'architetto Fabio Guerriero, fratello dell'ex consigliere comunale Diego Guerriero, mentre per tre imprenditori è scattata la misura interdittiva del divieto a contrattare con la pubblica amministrazione. Sequestrati anche 40mila sia a Festa sia a Guerriero, mentre per i tre imprenditori il sequestro complessivo è stato di 35mila euro.
Secondo la Procura, quello messo in piedi sarebbe stato "un sistematico asservimento delle pubbliche funzioni agli interessi di tre imprenditori". Gli appalti sui quali la Procura irpina sta indagando, infatti, questa volta non avrebbero nulla a che fare con le sponsorizzazioni alla squadra di basket, sui quali si indagava già nel primo filone dell'inchiesta "Dolce Vita", ma si tratta di appalti che hanno come riferimento temporale la fine dello scorso anno e gli inizi del nuovo, in un "frenetico dipanarsi di accordi e reiterazione dei rapporti corruttivi". Lo scoppio dell'inchiesta portò Gianluca Festa a dimettersi da sindaco ad aprile, a poche settimane dalle elezioni che sarebbero state vinte poi dalla sua vice Laura Nargi dopo il ballottaggio. Il video in cui lo stesso Festa esultò dai domiciliari per questo successo elettorale divenne subito virale dopo essere stato ripreso da alcuni cronisti presenti nei pressi della sua abitazione.