Incendio sul Vesuvio, Musumeci firma la mobilitazione nazionale: fiamme per 3 km, “situazione critica”

La Protezione Civile della Campania parla di “situazione critica” per l’incendio sul Vesuvio. Chiesto l’intervento dell’Esercito. Distrutti ettari di macchia mediterranea. Gli abitanti del Parco Nazionale hanno convocato un’assemblea a Boscoreale alle ore 19.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Foto Antonello Sannino
Foto Antonello Sannino

Il ministro della Protezione Civile, Nello Musumeci, ha firmato il decreto per disporre lo stato di mobilitazione straordinaria del servizio nazionale di Protezione civile per l'incendio che da due giorni sta devastando il Vesuvio. "Il provvedimento – afferma in una nota il Ministero – concordato con la Regione, si è reso necessario dopo il vasto incendio che sta interessando il Parco nazionale del Vesuvio". Musumeci ha, quindi, accolto la richiesta della Regione Campania.

Per la Protezione Civile della Regione Campania, la "situazione è critica". Il fronte del fuoco è arrivato a 3 chilometri, attorno alle ore 17,30 di oggi, sabato 9 agosto, nonostante i tentativi dei vigili del fuoco di arginarlo. L'area più colpita è quella che va da Terzigno alla Riserva Tirone Alto Vesuvio. Bruciati, finora, oltre 500 ettari di vegetazione. Il Governatore Vincenzo De Luca ha chiesto e ottenuto anche il coinvolgimento dell’Esercito Italiano come ulteriore misura di presidio, in funzione preventiva contro eventuali azioni dolose. "Con la firma del decreto – ha aggiunto Musumeci – consentiamo al nostro Dipartimento nazionale di assicurare il coordinamento dell'intervento del Servizio nazionale della protezione civile a supporto delle autorità regionali, allo scopo di concorrere al contrasto degli eventi estremi, anche col concorso di uomini e mezzi da altre Regioni".

Le fiamme sono scoppiate ieri pomeriggio, come riportato da Fanpage.it, nella zona del Monte Somma, in corrispondenza di Terzigno, devastando ettari di vegetazione di macchia mediterranea nel Parco Nazionale del Vesuvio, che è anche una importante meta per i turisti e gli escursionisti che visitano il Gran Cono. Una enorme colonna di fumo si è levata in cielo sulla città di Napoli, tanto da ricordare l'antico pennacchio del Vesuvio, quando il vulcano fumava ancora. Al momento, per estinguere l'incendio sono in campo 6 canadair dei vigili del fuoco e 4 elicotteri regionali, oltre a numerose squadre di volontari. Ma non basta. La Protezione Civile, infatti, come detto, ha chiesto anche l'aiuto dell'Esercito Italiano. Il Prefetto Michele di Bari ha convocato il comitato per la sicurezza e l'ordine pubblico questa mattina.

Il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, su X scrive: "Sento il dovere di ringraziare i volontari, la Protezione civile, i Vigili del fuoco, i sindaci e il Prefetto di Napoli che in questi giorni hanno dedicato il massimo impegno per far fronte alla grave emergenza ambientale sul Vesuvio. Il Governo, che ha decretato l'emergenza nazionale, segue la crisi anche attraverso il ministro dell'Ambiente Gilberto Pichetto".

De Luca chiede la mobilitazione nazionale

Il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha inoltrato al Governo la richiesta di attivazione dello Stato di Mobilitazione straordinaria del Servizio Nazionale della Protezione Civile. L'incendio boschivo ha finora colpito soprattutto l'area sud-orientale del Vesuvio, in particolare la pineta di Terzigno, con il coinvolgimento della Riserva Integrale Tirone, nonché dei territori boschivi dei comuni di Trecase, Ercolano e Ottaviano. Il fronte di fuoco, al momento, ha raggiunto i 3mila metri e un’area di diverse centinaia di ettari bruciati.

Il presidente De Luca, nella nota al Governo Meloni, scrive:

"L'intensità e l’estensione spaziale dell’evento stanno determinando diffuse criticità, con il coinvolgimento di un numero significativo di ettari di pineta e bosco, nonché la chiusura dei principali siti archeologici e l’interdizione al pubblico dei sentieri di accesso al Vesuvio. La Protezione Civile regionale sta gestendo sin dal primo momento la successione degli eventi, con pieno dispiegamento delle risorse territoriali disponibili e l’attivazione del volontariato regionale, in costante raccordo con il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco-Comando Regionale della Campania, il Comando Regionale Carabinieri Forestale della Campania, l’Ente Parco del Vesuvio, e in coordinamento con la Prefettura di Napoli, che ha convocato il Centro Coordinamento Soccorsi (CCS) ed ha interessato l’Esercito Italiano per un supporto con uomini e mezzi".

Al momento, la Protezione civile della Regione Campania ha attivato tutte le risorse dell’antincendio boschivo disponibili, con il dispiegamento, nella sola giornata odierna di 4 elicotteri regionali, oltre i 6 canadair e 1 elicottero Ericcson della flotta nazionale, e oltre 150 uomini a terra, compresi i Vigili del Fuoco. La richiesta tiene conto dell’evoluzione degli eventi in atto e della necessità di garantire il ricambio delle squadre di operatori, oramai stremati dall’impegno diurno di lotta e notturno di presidio.

Nella nota si chiede, in particolare, "il coinvolgimento coordinato delle colonne mobili regionali, delle altre Regioni e Province autonome, del volontariato organizzato di Protezione Civile e delle strutture operative nazionali, allo scopo di assicurare l’impiego:- di almeno n. 8 squadre con moduli AIB (Antincendio boschivo) delle Colonne Mobili Nazionali;- di almeno n. 8 squadre con moduli AIB (Antincendio boschivo) delle Colonne Mobili regionali".

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La Protezione Civile: "Situazione critica sul Vesuvio"

"Resta critica la situazione sul Vesuvio". Lo comunica la Protezione Civile della Regione Campania che ha provveduto a richiedere, all’interno del Centro Coordinamento Soccorsi in Prefettura, l’invio dell’Esercito per supportare le attività relative al presidio delle strade e alla realizzazione di piste di accesso nonché al rifornimento di acqua con le autobotti.

Al momento, il Dipartimento Nazionale ha inviato altri due canadair della flotta di Stato, che si sono aggiunti ai 4 già presenti e ai 4 elicotteri regionali. Complessivamente, stanno operando nell’area vesuviana 10 mezzi aerei. A rendere ancora più complessa la gestione della situazione, le condizioni meteo sfavorevoli per l'aumento delle temperature: il Centro Funzionale della Regione ha infatti emanato un avviso per ondate di calore.

I vigili del fuoco sono al lavoro con 6 squadre, tra cui rinforzi giunti dai comandi di Salerno e Benevento. Al momento, non sono stati segnalati feriti o abitazioni coinvolte. Potenziate le vasche di rifornimento d’acqua alle Casermette, con autobotti dei Vigili del Fuoco, per agevolare il rapido approvvigionamento dei mezzi aerei. Attivata una seconda vasca da 10mila litri messa a disposizione dalla Riserva del Parco.

Incendi anche nel Salernitano e nel Sannio

Contemporaneamente all’incendio di Terzigno, in Campania, da questa mattina, la Protezione civile regionale sta intervenendo nello spegnimento di altri due incendi: a Mercato San Severino, in provincia di Salerno, dove è presente un elicottero della flotta regionale e a Frasso Telesino, in provincia di Benevento, dove è attivo un altro mezzo aereo della Regione. Nella sola giornata di ieri, in Campania, si sono registrati oltre 50 incendi.

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Gli abitanti del Vesuvio convocano assemblea

Gli abitanti dei comuni del Parco nazionale del Vesuvio hanno convocato una assemblea pubblica che si terrà oggi, sabato 9 agosto, a Boscoreale, in piazza Vargas, alle ore 19. "Dopo otto anni – scrivono in una nota – il Parco Nazionale del Vesuvio è nuovamente e drammaticamente sotto attacco. Pochi giorni fa, un enorme incendio si è sviluppato in capannoni adibiti a deposito di indumenti usati in piena zona abitata tra Pompei, Boscoreale e Scafati. In questi anni, molteplici sono stati i roghi, grandi e piccoli, che hanno interessato tutto il territorio vesuviano così come le zone circostanti. Le nostre esistenze sono nelle mani di chi sta devastando la nostra terra, abbiamo quindi la necessità di chiedere quali e di chi sono le responsabilità di ciò che accade, oggi come ieri".

E concludono:

"Le istituzioni locali sono silenti e inermi, non sappiamo cosa è stato fatto di concreto per la prevenzione e il monitoraggio, abbiamo diritto di sapere come sono state spese le risorse pubbliche per le emergenze e se si ha una mezza idea su chi, come e perché devasta la nostra terra, e se ci sono complici e mandanti. Abbiamo, in altre parole, il diritto alla verità. Rivendichiamo, inoltre, il diritto alla salute, e a una vita dignitosa, che, tra paura, aerei sulle nostre teste, coltri di fumo, occhi e gole che bruciano, incubi di malattie e voglia di scappare via, sembra un lontano desiderio. Pertanto sentiamo forte l'esigenza di fare qualcosa, di partecipare e condividere punti di analisi, battaglia e testimonianza per la nostra terra e le nostre vite".

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