Incendio sul Vesuvio, la Protezione Civile chiede l’Esercito: fiamme per 2 km, “situazione critica”

La Protezione Civile della Campania parla di “situazione critica” per l’incendio sul Vesuvio. Chiesto l’intervento dell’Esercito. Distrutti ettari di macchia mediterranea. Gli abitanti del Parco Nazionale hanno convocato un’assemblea a Boscoreale alle ore 19.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Foto Antonello Sannino
Foto Antonello Sannino

Chiesto l'invio dell'Esercito per l'incendio che da due giorni sta devastando il Vesuvio. Per la Protezione Civile della Regione Campania, la "situazione è critica". Il fronte del fuoco è di circa 2 chilometri. L'area più colpita quella che va da Terzigno alla Riserva Tirone Alto Vesuvio. La Regione Campania ha chiesto il coinvolgimento dell’Esercito Italiano come ulteriore misura di presidio, in funzione preventiva contro eventuali azioni dolose.

Le fiamme sono scoppiate ieri pomeriggio, come riportato da Fanpage.it, nella zona del Monte Somma, in corrispondenza di Terzigno, devastando ettari di vegetazione di macchia mediterranea nel Parco Nazionale del Vesuvio, che è anche una importante meta per i turisti e gli escursionisti che visitano il Gran Cono. Una enorme colonna di fumo si è levata in cielo sulla città di Napoli, tanto da ricordare l'antico pennacchio del Vesuvio, quando il vulcano fumava ancora. Al momento, per estinguere l'incendio sono in campo 6 canadair dei vigili del fuoco e 4 elicotteri regionali, oltre a numerose squadre di volontari. Ma non basta. La Protezione Civile, infatti, come detto, ha chiesto anche l'aiuto dell'Esercito Italiano. Il Prefetto Michele di Bari ha convocato il comitato per la sicurezza e l'ordine pubblico questa mattina.

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La Protezione Civile: "Situazione critica sul Vesuvio"

"Resta critica la situazione sul Vesuvio". Lo comunica la Protezione Civile della Regione Campania che ha provveduto a richiedere, all’interno del Centro Coordinamento Soccorsi in Prefettura, l’invio dell’Esercito per supportare le attività relative al presidio delle strade e alla realizzazione di piste di accesso nonché al rifornimento di acqua con le autobotti.

Al momento, il Dipartimento Nazionale ha inviato altri due canadair della flotta di Stato, che si sono aggiunti ai 4 già presenti e ai 4 elicotteri regionali. Complessivamente, stanno operando nell’area vesuviana 10 mezzi aerei. A rendere ancora più complessa la gestione della situazione, le condizioni meteo sfavorevoli per l'aumento delle temperature: il Centro Funzionale della Regione ha infatti emanato un avviso per ondate di calore.

I vigili del fuoco sono al lavoro con 6 squadre, tra cui rinforzi giunti dai comandi di Salerno e Benevento. Al momento, non sono stati segnalati feriti o abitazioni coinvolte. Potenziate le vasche di rifornimento d’acqua alle Casermette, con autobotti dei Vigili del Fuoco, per agevolare il rapido approvvigionamento dei mezzi aerei. Attivata una seconda vasca da 10mila litri messa a disposizione dalla Riserva del Parco.

Incendi anche nel Salernitano e nel Sannio

Contemporaneamente all’incendio di Terzigno, in Campania, da questa mattina, la Protezione civile regionale sta intervenendo nello spegnimento di altri due incendi: a Mercato San Severino, in provincia di Salerno, dove è presente un elicottero della flotta regionale e a Frasso Telesino, in provincia di Benevento, dove è attivo un altro mezzo aereo della Regione. Nella sola giornata di ieri, in Campania, si sono registrati oltre 50 incendi.

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Gli abitanti del Vesuvio convocano assemblea

Gli abitanti dei comuni del Parco nazionale del Vesuvio hanno convocato una assemblea pubblica che si terrà oggi, sabato 9 agosto, a Boscoreale, in piazza Vargas, alle ore 19. "Dopo otto anni – scrivono in una nota – il Parco Nazionale del Vesuvio è nuovamente e drammaticamente sotto attacco. Pochi giorni fa, un enorme incendio si è sviluppato in capannoni adibiti a deposito di indumenti usati in piena zona abitata tra Pompei, Boscoreale e Scafati. In questi anni, molteplici sono stati i roghi, grandi e piccoli, che hanno interessato tutto il territorio vesuviano così come le zone circostanti. Le nostre esistenze sono nelle mani di chi sta devastando la nostra terra, abbiamo quindi la necessità di chiedere quali e di chi sono le responsabilità di ciò che accade, oggi come ieri".

E concludono:

"Le istituzioni locali sono silenti e inermi, non sappiamo cosa è stato fatto di concreto per la prevenzione e il monitoraggio, abbiamo diritto di sapere come sono state spese le risorse pubbliche per le emergenze e se si ha una mezza idea su chi, come e perché devasta la nostra terra, e se ci sono complici e mandanti. Abbiamo, in altre parole, il diritto alla verità. Rivendichiamo, inoltre, il diritto alla salute, e a una vita dignitosa, che, tra paura, aerei sulle nostre teste, coltri di fumo, occhi e gole che bruciano, incubi di malattie e voglia di scappare via, sembra un lontano desiderio. Pertanto sentiamo forte l'esigenza di fare qualcosa, di partecipare e condividere punti di analisi, battaglia e testimonianza per la nostra terra e le nostre vite".

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