Incendio sul Vesuvio, oggi fiamme ancora alte: 8 aerei in azione. Il sindaco di Terzigno: “Sospetto il dolo”

È ancora in corso, da ieri, il vasto incendio sul Vesuvio. Le operazioni di spegnimento sono riprese questa mattina ed è stato attivato un tavolo in prefettura a Napoli.
A cura di Redazione Napoli
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Sono ricominciate questa mattina alle 5,20 le operazioni di spegnimento del vasto incendio che dal pomeriggio di ieri, venerdì 8 agosto, ha interessato il versante il versante del Monte Somma del Parco Nazionale del Vesuvio, colpendo in particolare i comuni di Terzigno e Ottaviano e visibile anche da Napoli. I mezzi aerei hanno però dovuto aspettare almeno le 6 per potersi rialzare in volo e tentare di domare le fiamme. Intanto la colonna di fumo continua a essere visibile da molti punti del golfo.

Riprese le operazioni di spegnimento dell'incendio sul Vesuvio

Sono ben 8 i mezzi aerei che da questa mattina sono nuovamente tornati a sorvolare il Parco Nazionale del Vesuvio per spegnere l'incendio che è partito nella giornata di ieri da boschi di Terzigno e, complice anche il forte vento e le temperature elevate, ha raggiunto in poco tempo quota 1.050 metri. Immediatamente è stato attivato un tavolo in prefettura a Napoli, per coordinare e fronteggiare l'emergenza, e una cabina di comando al campo sportivo di Terzigno da cui è possibile seguire lo sviluppo dei soccorsi in tempo reale.

I quattro elicotteri dell'antincendio regionale e richiesti al Dipartimento nazionale della Protezione civile e 4 canadair della flotta nazionale stanno tentando di spegnere le fiamme da più fronti, in modo tale da circoscrivere sempre di più l'incendio. Intanto oltre cento persone, fra Vigili del fuoco, volontari della Protezione civile e operatori della Sma Campania, stanno portando avanti le operazioni d'emergenza via terra.

Il presidente del Parco: "Preoccupati per l'evolversi della situazione"

Al tavolo in Prefettura partecipa anche il presidente del Parco Nazionale del Vesuvio, Raffaele De Luca, che alla stampa ha dichiarato: "Siamo fortemente preoccupati per l'evolversi della situazione e il nostro pensiero va alla salvaguardia del patrimonio naturale e alla sicurezza di chi vive e lavora intorno al vulcano". Il rischio, infatti, è che l'incendio possa aver compromesso la flora locale.

Il sindaco Terzigno: "Fiamme a qualche chilometro da case"

A raccontare nel dettaglio la situazione è stato anche il sindaco di Terzigno, Francesco Ranieri, che sospetta un'origine doloso per l'incendio nato proprio all'interno del suo comune. "All'inizio per fortuna il vento spingeva verso il cratere, poi ad un certo punto si è portato verso valle, verso le abitazioni. E lì abbiamo avuto paura. Ma i mezzi da terra hanno garantito l'incolumità di tutti. C'era una distanza di qualche chilometro dalle case. Non abbiamo avuto esigenza di sgomberi grazie a un ottimo lavoro dei volontari della Regione Campania e dei Vigili del Fuoco che hanno sorvegliato l'area tutta la notte", spiega.

E sull'origine dolosa dice: "Attualmente non si può dire, però purtroppo io ho vissuto anche gli incendi del 2017 dove vi fu la mano criminale. Quindi devo sospettare che anche adesso ci sia il dolo e che qualcuno abbia appiccato nuovamente le fiamme".

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