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Incendiati i pullmini che accompagnavano i bimbi del Parco Verde di Caivano a giocare

Si tratta dei due pullmini utilizzati dall’associazione “Un’infanzia da vivere” per accompagnare i bimbi del Parco Verde di Caivano, nella provincia di Napoli, a svolgere attività ludiche e ricreative. La notizia è stata diffusa, via social, dalla stessa associazione, che ha pubblicato foto e video con la scritta: “La camorra è una merda”.
A cura di Valerio Papadia
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Non c'è pace per il Parco Verde di Caivano, nella provincia di Napoli, al cui interno sorge quella che da molti è considerata la piazza di spaccio più grande d'Europa e teatro di numerose vicende di cronaca. Nella notte qualcuno ha dato fuoco ai due pullmini utilizzati dall'associazione "Un'infanzia da vivere" e che venivano utilizzati per accompagnare in giro i bimbi del Parco Verde a svolgere attività ludiche e ricreative. È stata la stessa associazione a rendere noto quanto accaduto, attraverso i social, postando foto e video dei pullmini carbonizzati. Secondo l'associazione, dietro all'incendio ci sarebbe la criminalità locale, dal momento che su Facebook, a corredo delle immagini, si legge: "Noi andiamo avanti. La camorra è una merda".

Sulla vicenda si è espresso anche padre Maurizio Patriciello, parroco al Parco Verde di Caivano, che da anni si batte per la legalità. "Parco Verde. Caivano. Questa notte hanno dato alle fiamme il pulmino di un’associazione presente sul territorio. Il linguaggio è sempre lo stesso. Intimidire. Impaurire. Terrorizzare. Uccidere" ha scritto su Facebook il prete.

Antonio, scomparso dal Parco Verde e trovato morto

Il Parco Verde sta facendo ancora i conti anche con la scomparsa e la morte di Antonio Natale, il giovane di 22 anni che viveva proprio nelle palazzine popolari di Caivano. Scomparso il 4 ottobre, il cadavere del ragazzo è stato rinvenuto, non lontano dal campo rom di Caivano, due settimane più tardi, il 18 ottobre scorso. Soltanto poche ore fa è stata eseguita l'autopsia: secondo la famiglia, come ribadito più volte durante le scorse settimana, sarebbe stata la criminalità organizzata del posto ad uccidere il 22enne; Antonio, sempre secondo i famigliari, era probabilmente finito in un giro di droga.

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