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I “gemelli del clan” imponevano le buste di plastica ai commercianti del Borgo Sant’Antonio Abate

Imporre l’acquisto delle buste di plastica ai commercianti: il metodo denunciato oltre vent’anni fa funziona ancora. Due ventenni per conto del clan Contini lo facevano al Borgo Sant’Antonio Abate di Napoli.
A cura di Cir. Pel.
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La criminalità organizzata è parassitaria: appena individua qualcosa da cui trarre nutrimento ci si attacca fino a prosciugarla. Uno dei modi più semplici per recuperare denaro dai commercianti è l'estorsione. Ma ce ne sono altri, tipo quello di imporre l'acquisto di materie prime, beni e servizi da determinate aziende a prezzo maggiorato.

Un metodo vecchio come il mondo, lo si trova perfino nel "Padrino" di Mario Puzo, il libro che ha dato il via alla più celebre delle saghe cinematografiche sulla mafia, quella di Francis Ford Coppola: la Genco Oil  che monopolizza il mercato dell'olio d'oliva.

E così, anni dopo, accade a Napoli, dove in uno dei mercati all'aperto più noti della città, quello del Borgo Sant’Antonio Abate (‘o Buvero, a due passi da porta Capuana) ai commercianti della zona – che peraltro vive una forte crisi nel giro d'affari, rispetto agli anni d'oro passati – veniva imposto dai clan l'acquisto di determinate buste di plastica, i cosiddetti shoppers.

Altro che buste riciclabili e compostabili in mais, juta, cotone: si tratta delle vecchie, indistruttibili bustine di plastica che circolano ancora a dispetto delle leggi. Ma si sa, il clan Contini, ‘socio' rilevante della federazione criminale Alleanza di Secondigliano, uno dei sodalizi criminali più potenti di Napoli, non ha granché a cuore il benessere e il futuro del pianeta.

L’attività di indagine, portata avanti dalla Procura di Napoli, dalla Squadra Mobile della Polizia e dal commissariato Vicaria ha avuto inizio un anno fa, nel dicembre 2021. In queste ore forze dell'ordine e magistrati hanno tirato i fili dell'inchiesta: due gli arresti, su ordinanza emessa dal gip del Tribunale di Napoli, con richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia. A finire in manette i fratelli gemelli Francesco Pio e Fabio De Luca, 22 anni,  ritenuti gravemente indiziati (presunti innocenti fino a sentenza definitiva) di tentata estorsione e porto abusivo di arma da fuoco aggravati dal metodo mafioso.

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Il precedente di Federico Del Prete

E la memoria va ad una sera di quasi 21 anni fa, il 18 febbraio 2002, quando Federico del Prete, commerciante ambulante e presidente del Sindacato Nazionale Autonomo Ambulanti fu ammazzato a Casal di Principe.

Del Prete fu ucciso per aver denunciato il racket imposto dalla camorra sui mercati delle province di Napoli e Caserta. E uno dei subdoli metodi denunciato fu proprio quello dell'imposizione  delle buste di plastica, che venivano offerte settimanalmente al prezzo di cinque euro il chilo, mentre alla fonte costavano appena un euro e ventitré centesimi. È passato oltre un ventennio, i metodi sono ancora gli stessi.

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