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La mappa dei clan di camorra più potenti di Napoli: ecco chi comanda in città oggi

La camorra a Napoli nel 2023: ecco una mappa aggiornata. La Dia, nell’ultima relazione ricostruisce la mappa del potere criminale, diviso tra Alleanza di Secondigliano e Mazzarella.
A cura di Nico Falco
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Chi comanda a Napoli? I clan di camorra legati ai Mazzarella sono arroccati nel centro città, mentre quelli vicini all'Alleanza di Secondigliano hanno preso il controllo di gran parte delle aree periferiche e della provincia.

È lo scenario che emerge dall'ultima relazione della Direzione Investigativa Antimafia (resa nota alla fine del 2022), che ancora vede Napoli e Provincia divise tra le due macroaree della camorra, galassie alle quali sono riconducibili praticamente tutte le cosche attive sul territorio, con ruoli di diretta emissione, affiliati o gruppi collegati.

Nel documento che Fanpage.it ha potuto studiare, la Dia ha ricostruito anche le strategie utilizzate durante la pandemia Covid, con l'emergenza sanitaria sfruttata come occasione per consolidare e creare consenso, e l'infiltrazione nel tessuto economico dei clan.

Clan di camorra nel centro di Napoli

Quartieri: Avvocata, San Lorenzo/Vicaria, San Carlo all'Arena/Stella/, Mercato/Pendino, Poggioreale, Montecalvario, Chiaia/San Ferdinando/Posillipo

Il clan Mazzarella viene indicato come il più potente nel centro di Napoli, secondo la Dia ha ripreso il controllo del mercato della droga e delle estorsioni in particolare nella zona della Maddalena, nel quartiere Mercato, nell'area dei Decumani (tramite i Papi-Iafulli e i Buonerba), a Porta Capuana e a Porta Nolana.

I Mazzarella hanno esteso la propria influenza anche nella zona delle Case Nuove (dove insistono anche i Caldarelli) e, in seguito agli arresti nel clan Elia che comandavano al Pallonetto di Santa Lucia.

L'area di San Lorenzo – Forcella risulta divisa tra i Mazzarella e i cosiddetti "Nuovi Giuliano", questi ultimi eredi del clan Giuliano e alleati coi Saltalamacchia dei Quartieri Spagnoli (il cui vertice è stato arrestato il 16 maggio 2021 e successivamente è diventato collaboratore di Giustizia).

Il clan Mazzarella mantiene inoltre il controllo nel rione Luzzatti, storica roccaforte del gruppo criminale, e nell'area tra via Mezzocannone (zona Università), Santa Chiara e Piazza Bovio, dove ci sono anche gli alleati dei Trongone e i rivali dei Prinno, oltre che nel rione Sanità, dove ci sono ancora frange rimaste fedeli ai clan Sequino e Savarese.

Il resto del centro di Napoli è sotto il controllo dell'Alleanza di Secondigliano. In particolare, il clan Contini comanda ed è egemone tra Vasto, Arenaccia, Ferrovia, Rione Amicizia, borgo Sant'Antonio Abate e zone limitrofe, fino ai quartieri popolari di Poggioreale come il rione Sant'Alfonso, via Stadera e la zona di Secondigliano.

Il controllo delle varie aree avviene tramite sottogruppi (gruppo del Vasto-Arenaccia, gruppo del Borgo Sant'Antonio Abate, gruppo del Rione Amicizia, gruppo di San Giovanniello, gruppo della Stadera-Poggioreale) ma a capo del clan ci sono gli storici boss dei Bosti-Contini, legati anche da vincoli di parentela in quanto hanno sposato due sorelle (la terza è la moglie del capoclan Mallardo).

Ai Quartieri Spagnoli, dopo l'implosione dei clan storici (Mariano, Terracciano e Di Biase), a contendersi il predominio sono piccoli gruppi, spesso identificabili con interi nuclei familiari; nella zona delle Chianche c'è il gruppo Saltalamacchia (legato all'Alleanza di Secondigliano), in quella della Speranzella il clan Esposito, al largo Montecalvario il clan Savio, nella zona "baracche" il gruppo Masiello. Nella zona commerciale di Montesanto, infine, le attività criminali sono gestite da personaggi vicini al clan Mariano con l'appoggio del clan Vastarella, ma è influente anche il gruppo Ricci-D'Amico del Pallonetto di Santa Lucia.

Nella zona del Cavone di piazza Dante il gruppo predominante è ancora quello dei Lepre, mentre l'area del Porto di Napoli resta appannaggio del clan Montescuro.

A dividersi Mergellina e Chiaia sono i clan Piccirillo-Frizziero-Cirella e gli Strazzullo-Innocenti. Il boss del clan Frizziero, legato all'Alleanza di Secondigliano, è stato arrestato l'8 novembre 2021 per reiterate violazioni al regime detentivo mentre altri due affiliati sono finiti in manette il 30 settembre 2021 per avere picchiato un commerciante che si era opposto al pizzo davanti all'asilo della figlia e in presenza di molti testimoni.

Restano sotto il controllo dell'Alleanza di Secondigliano anche la zona della Torretta e Posillipo, dove risulta egemone il clan Calone, il cui vertice è stato di recente nuovamente arrestato nel blitz contro la camorra di Pianura.

La mappa delle alleanze di camorra a Napoli
La mappa delle alleanze di camorra a Napoli

Camorra, i clan più potenti di Napoli Nord

Quartieri: Secondigliano, Scampia, San Pietro a Patierno, Miano, Piscinola, Chiaiano, Vomero e Arenella.

A Secondigliano è indiscussa la leadership dell'Alleanza di Secondigliano. Nel quartiere c'è la Masseria Cardone, storico fortino del clan Licciardi, la cui organizzazione viene così descritta nella relazione semestrale:

aderiscono con precise ripartizioni di ruoli e responsabilità interne, numerosissimi altri affiliati, suddivisi in plurime articolazioni territoriali, comunque facenti capo al medesimo vertice, individuate, allo stato, nei gruppi di seguito indicati: gruppo della “Masseria Cardone”, gruppo del “Rione Don Guanella”, gruppo del “Rione Berlingieri”, gruppo del “Vasto”, tutti operanti nell’ambito della sfera di influenza ed indirizzo propria del cartello camorristico noto come Alleanza di Secondigliano o come il Sistema.

Il ruolo della boss Maria Licciardi è emerso in diverse inchieste che la collocano a capo del clan. In particolare, ricostruisce l'Antimafia, la boss avrebbe convocato uno dei "colonnelli" che per le proprie mire espansionistiche sarebbe entrato in contrasto col sanguinario gruppo della Vanella-Grassi e avrebbe rimesso in chiaro il ruolo di subordinato. In quella circostanza le microspie delle forze dell'ordine intercettarono un messaggio preciso: «Tu comandi perché spendi il nome nostro, il nome dei Licciardi».

A Scampia le piazze di spaccio restano divise tra i vari gruppi, ovvero Vanella-Grassi, Abbinante, Abete-Notturno, Amato-Pagano e Sacco, che secondo la Dia avrebbero trovato una sorta di pax per convivere sullo stesso territorio. Tra Secondigliano e Scampia è confermata la presenza del gruppo della Vanella-Grassi, organizzato in una confederazione che comprende anche i Grimaldi di San Pietro a Patierno, gli Angrisano di Scampia e gli Spera della Vela Celeste. Nelle Case Celesti continuano ad essere egemoni i Marino.

Restando a Secondigliano, il rione popolare "Terzo Mondo" e la zona "in mezzo all'Arco" restano area in cui comanda lo storico clan Di Lauro (anche questo legato all'Alleanza). Seppur molto ridimensionato sul piano militare, il sodalizio fondato da Paolo Di Lauro, alias Ciruzzo ‘o Milionario, resta molto attivo nel riciclaggio anche all'estero oltre che nei traffici come usura, estorsione e spaccio.

ll ruolo degli Scissionisti di Scampia

Nell'area settentrionale della città si estende l'influenza degli Amato-Pagano, ovvero gli Scissionisti, il clan che si staccò dai Di Lauro nella prima Faida di Scampia, anche questo legato all'Alleanza di Secondigliano. Il gruppo criminale continua ad avere un ruolo centrale nel traffico di droga, sia per i canali internazionali consolidati negli anni, sia per la gestione di nuove vie attraverso broker internazionali come Raffaele Imperiale, alias Lelluccio Ferrarelle, che secondo gli inquirenti sarebbe una delle figure chiavi del clan.

Chi comanda nella zona Nord di Napoli?

Tra i quartieri di Miano, Piscinola, Chiaiano e Marianella la dissoluzione dell'impero del clan Lo Russo, i cosiddetti Capitoni, avrebbe portato a scontri tra nuovi gruppi criminali intenzionati a raccogliere l'eredità criminale. Tra questi ‘o Balzano (abbasce Miano) e i Cifrone (‘ncopp Miano).

Negli ultimi tempi, anche per via delle detenzione dei due nuovi boss, si sarebbe imposto un nuovo gruppo, composto da reduci dei Lo Russo, che alimenterebbe nuovi scontri a Chiaiano e a Marianella contro gli Scognamiglio.

Rileva la Direzione antimafia:

Non si può escludere che ad accentuare le tensioni in atto incidano anche gli interessi del clan Licciardi e dell'Alleanza di Secondigliano, la cui politica di consolidamento su quel territorio sarebbe stata favorita dalla scarcerazione di elementi di rilievo del clan Stabile, un sodalizio da tempo in un rapporto privilegiato coi Licciardi.

Tale strategia troverebbe riscontro nell'indagine sulle ingerenze negli appalti pubblici ospedalieri che ha confermato il controllo del clan della Masseria Cardone sulle estorsioni ai danni del Policlinico Nuovo una volta sotto l'influenza dei Lo Russo.

Camorra, chi comanda al Vomero e all'Arenella

Al Vomero e all'Arenella il clan principale resta quello dei Cimmino-Caiazzo (legato ai Licciardi e quindi all'Alleanza di Secondigliano), che, come svelato dall'indagine della Squadra Mobile di Napoli, aveva preso il controllo dell'intero indotto sanitario e degli appalti pubblici per gli ospedali dell'area collinare.

La mappa della camorra tracciata dalla Dia nel 2022
La mappa della camorra tracciata dalla Dia nel 2022

La camorra di Napoli Est: i nomi dei boss e i clan

Quartieri: Ponticelli, San Giovanni a Teduccio, Barra

L'area orientale di Napoli è un altro dei punti caldi per la camorra, stretta tra i contrasti tra i gruppi legati ai Mazzarella e quelli vicini all'Alleanza di Secondigliano. A Ponticelli gli scontri hanno coinvolto il cartello De Luca Bossa-Minichini-Casella, legato ai Rinaldi ed espressione dell'Alleanza di Secondigliano e il gruppo De Micco – De Martino, legato invece ai Mazzarella.

A Barra comandano gli Aprea-Cuccaro, autonomi sebbene alleati coi De Luca Bossa-Minichini-Casella e coi Rinaldi-Reale di San Giovanni a Teduccio. Nel quartiere è inoltre presente il clan D'Amico (alias i Gennarielli), legato ai Mazzarella. Nella zona cosiddetta del Bronx egemone è il gruppo Silenzio, in passato legato ai Formicola e poi divenuto indipendente.

I clan più pericolosi dell'area Occidentale di Napoli

Quartieri: Bagnoli, Cavalleggeri d'Aosta, Agnano, Fuorigrotta, Pianura, Rione Traiano e Soccavo.

A Bagnoli e a Cavalleggeri l'indebolimento del clan D'Ausilio ha portato al consolidamento del gruppo Esposito, guidato, ricostruisce la Dia, dal boss Massimiliano Esposito (attualmente agli arresti domiciliari fuori regione) con la collaborazione della moglie. Il gruppo, col supporto dei Licciardi, si starebbe espandendo verso Fuorigrotta, causando scontri che si ripercuotono agli sugli equilibri del vicino Rione Traiano.

A Fuorigrotta, dopo la morte di Antonio Volpe, legato ai Baratto-Bianco e ucciso il 15 marzo 2021, il gruppo Troncone avrebbe cercato di farsi spazio con l'appoggio dei Zazo (lato Mazzarella), ricompattandosi intorno a Vitale Troncone, scarcerato nel dicembre 2020. Questo tentativo avrebbe scatenato la reazione dei Bianco-Baratto (alias i Calascioni) e degli Iadonisi e dei Cesi.

Gli Iadonisi del Rione Lauro (legati all'Alleanza di Secondigliano) avrebbero stretto un'alleanza coi Vigilia di Soccavo. In questo contesto è maturato l'omicidio di Andrea Merolla (10 novembre 2021), nipote di Vitale Troncone, e il ferimento dello stesso boss (23 dicembre 2021), raggiunto da colpi di pistola al volto in pieno giorno mentre era davanti al bar di famiglia. Il 1 gennaio successivo 2022 c'è stato l'omicidio di Salvatore Capone, legato agli Iadonisi, che la Dia identifica come probabile replica.

A Pianura, in seguito alla disgregazione degli storici clan, il territorio è conteso tra i Calone-Marsicano, eredi del clan Mele, e tra i Carillo-Perfetto, eredi dei Marfella-Pesce. Entrambi i gruppi sono stati colpiti dal blitz della Squadra Mobile della Questura di Napoli del luglio scorso; attualmente i clan sarebbero in fase di riorganizzazione e in particolare il primo, oggi Calone-Marsicano-Esposito, avrebbe l'appoggio dei Vigilia e avrebbe spostato la propria roccaforte in via Palazziello, storicamente sotto il controllo del clan di Soccavo.

Al Rione Traiano la situazione criminale convivono i Puccinelli-Petrone e i Cutolo, questi ultimi insediati nella zona "della 44", storicamente sotto l'influenza dell'Alleanza di Secondigliano.

(articolo aggiornato l'9 gennaio 2023)

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