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I funerali di Debora Prisco ad Avellino: “Il tuo sorriso non smetterà mai di splendere”

Lutto cittadino ad Aiello del Sabato e dolore nel duomo di Avellino, dove oggi ha avuto luogo la cerimonia funebre di Debora Prisco, 17 anni, morta martedì pomeriggio dopo un drammatico incidente nel capoluogo irpino, mentre era in auto con la sorella, Annabella Prisco.
A cura di Redazione Napoli
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Lutto cittadino ad Aiello del Sabato e dolore nel duomo di Avellino, dove oggi venerdì 29 gennaio, alle 9.30 del mattino, ha avuto luogo la cerimonia funebre di Debora Prisco, 17 anni, morta martedì pomeriggio dopo un drammatico incidente nel capoluogo irpino, mentre era in auto con la sorella, Annabella Prisco. Le restrizioni Covid hanno impedito la massiccia partecipazione di amici e conoscenti che hanno luogo specie in questi drammatici casi di morti giovani e improvvise. All'ultimo saluto per la piccola Debora però tanti hanno preso parte, dai compagni di scuola agli amici di sempre. "Il tuo sorriso non smetterà mai di splendere"; "Splendi lassù proprio come facevi qui. Ciao Debora", sono soltanto alcuni degli striscioni collocati dagli amici davanti al Duomo.

Nell'omelia prima del cristiano rito della sepoltura, il parroco don Enzo De Stefano ha immaginato  Debora "che ci guarda sorridente e felice tra le mani di Dio. Il Signore – ha aggiunto –  ci dice che tutto questo finirà. Io mi rivolgo ai familiari, agli amici: la vita va vissuta per bene". La salma sarà tumulata nel cimitero di Contrada.

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Sul fronte della dinamica dell'incidente ci sono delle immagini della videosorveglianza stradale che potranno aiutare a chiarire quanto accaduto e sono stati effettuati anche altri sopralluoghi dai vigili urbani irpini.  La piccola vettura, una Smart,  procedeva in direzione Bellizzi Irpino, nel tratto in salita. Poi, il dramma, Annabella, 26 anni,avrebbe perso il controllo della vettura urtando una Fiat 600 condotta da un anziano nello stesso verso di marcia. La Smart avrebbe toccato la Fiat prima di capovolgersi e Debora sarebbe stata letteralmente espulsa fuori dall'abitacolo, rovinando sul selciato e battendo fatalmente il capo.

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