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Puntarono fucile e kalashnikov sul bambino al ristorante, presi i 3 rapinatori di Casavatore

Presi i 3 presunti rapinatori che il 9 ottobre scorso fecero irruzione al ristorante di Casavatore puntando i fucili e i kalashnikov anche su un bambino.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Identificati e fermati dai carabinieri i 3 presunti rapinatori che il 9 ottobre scorso avrebbero fatto irruzione al ristorante "Un posto al sole" di Casavatore con le armi spianate, puntando i fucili e i kalashnikov anche su un bambino che stava mangiando a tavola con la famiglia. Si tratta di Antonio Silvestro, 32 anni, e Salvatore Di Matteo, 20 anni, entrambi pregiudicati, il primo di Secondigliano e il secondo dei Quartieri Spagnoli, e di Marco Giardino, 20enne di Secondigliano, incensurato. Secondo gli investigatori sarebbero autori anche di altre rapine e tentate rapine. Le indagini, delegata alla Sezione Operativa della Compagnia Carabinieri di Casoria assieme ai militari della Stazione Carabinieri di Casavatore, erano partite dopo la rapina al ristorante della provincia di Napoli. Oltre all'individuazione e identificazione dei presunti responsabili della rapina, gli investigatori hanno accertato l'esistenza di una vera e propria organizzazione stabile dedita alla commissione di rapine anche con l'uso di armi da guerra.

La banda aveva organizzato anche altre rapine

Le persone fermate nel giro di pochi giorni avevano organizzato diverse altre rapine, per fortuna tutte sventate grazie alla massiccia presenza del personale dell'Arma dei Carabinieri che stava presidiando il territorio. A seguito delle indagini, la Procura della Repubblica di Napoli Nord ha emesso un decreto di fermo nei confronti dei tre soggetti, gravemente indiziati dei delitti di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di un numero indeterminato di rapine aggravate, di rapina consumata e di svariate rapine. 

La rapina in pizzeria a Casavatore, la sera di sabato 9 ottobre 2021, più di un mese fa, avvenne con modalità eclatanti. I rapinatori entrarono nel locale con le armi spianate e con i volti coperti dai passamontagna. Un raid di pochi minuti, che si è concluso fortunatamente senza feriti, e che fruttò ai rapinatori quattro orologi, di cui due di lusso, e un braccialetto d'oro. Le fasi della rapina furono immortalate in un video delle telecamere di videosorveglianza interne della pizzeria, pubblicato poi sui social, che fece molto scalpore per il comportamento dei rapinatori che senza alcuno scrupolo puntarono le armi anche su un bambino.

Nelle immagini, riprese da due telecamere differenti, si vedono i due rapinatori che entrano nella sala mentre i clienti sono ai tavoli. C'è anche un uomo con una chitarra, che resta impietrito come gli altri alla vista dei due che entrano arma in pugno dalla porta alle sue spalle. Indossano entrambi i guanti, hanno la testa e il volto coperti. Uno imbraccia un fucile a pompa. L'altro, che arriva subito dopo, tiene in una mano un mitragliatore kalashnikov, chiaramente riconoscibile dalla forma dell'arma e da quella del caricatore sottostante.

I due attraversano la sala, una donna subito prende in braccio il figlio piccolo e il marito la raggiunge velocemente per rassicurare lei e il bambino. La scena si sposta in un'altra sala, viene ripresa dalla seconda telecamera. Uno dei rapinatori si avvicina al tavolo dove c'è una famiglia per la cena. Punta il fucile contro uno degli adulti. Gli altri capiscono subito quello che sta accadendo: un ragazzo si sfila l'orologio e lo posa sul tavolo, una donna fa lo stesso con un braccialetto. Il criminale tiene l'arma puntata contro un altro uomo, con la canna quasi premuta sul volto, mentre a pochi centimetri c'è il figlio di pochi anni. Prima di allontanarsi controlla che gli uomini non abbiano delle collane. Nel bottino finiscono anche il Rolex del titolare e il Tudor del padre.

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