“Feriti a colpi di pistola per aver difeso una ragazza in una lite, papà ha rischiato di morire” arrestato l’aggressore

"La scorsa settimana io e mio padre abbiamo vissuto l'incubo peggiore che una persona possa immaginare. Nel tentativo di fermare una violenza, mentre un ragazzo stava aggredendo la sua fidanzata in macchina, mio padre è intervenuto per difenderla. In pochi istanti, quell'uomo ha estratto una pistola e ha sparato contro di noi. Io sono stato colpito alla gamba, ma mio padre è stato ferito all'addome — una ferita gravissima, che lo ha portato a un passo dalla morte. Vedere mio padre a terra, io con una gamba sanguinante, senza sapere se ce l'avremmo fatta, è un'immagine che non dimenticherò mai". A raccontare la vicenda dolorosa è il figlio del commerciante, vittima di una sparatoria domenica 28 settembre scorso sul Lungomare di Pozzuoli.
Arrestato l'aggressore: è in carcere
La vicenda è avvenuta tra Corso Umberto I e via Matteotti. I due, padre 60enne e figlio 31enne, erano intervenuti per sedare una lite tra una coppia di fidanzati. Sulla vicenda sono scattate le indagini della Squadra Mobile e del Commissariato della Polizia di Stato di Pozzuoli, che stamattina ha dato esecuzione ad un'ordinanza cautelare in carcere emessa dal Gip di Napoli su richiesta della Procura della Repubblica di Napoli a carico di un soggetto gravemente indiziato dei reati di porto e detenzione di arma comune da sparo e duplice tentato omicidio.
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, la sera di domenica 28 settembre, nei pressi di alcuni ristoranti, sarebbe improvvisamente scoppiato un litigio tra coniugi. Sul posto sarebbero arrivati in un primo tempo gli agenti della Polizia Locale di Pozzuoli, allertati per i toni accesi. Quando la pattuglia è andata via, però, la lite è ripresa, con forti minacce e l'aggressione ai danni della donna. A difesa di quest'ultima, sarebbe intervenuto allora il titolare di un esercizio commerciale vicino. Quest'ultimo però è stato assalito dal marito della donna, che lo ha colpito ripetutamente con calci e schiaffi.
A difesa del commerciante, sono sopraggiunti altri parenti. Secondo quanto ricostruito dalla Questura di Napoli, l'indagato, vistosi accerchiato, avrebbe deciso di scappare impugnando una pistola durante la fuga. Con quest'ultima avrebbe fatto fuoco ferendo in maniera grave una delle vittime all'addome e l'altra alle gambe. Sarebbero stati esplosi nel complesso due colpi di pistola. L'uomo è riuscito poi a dileguarsi e a rendersi irreperibile, facendo perdere le proprie tracce.
L'identificazione del responsabile è avvenuta grazie alle dichiarazioni rese dai feriti e da alcuni testimoni presenti, nonché attraverso l'analisi delle immagini registrate dal sistema di videosorveglianza del Comune di Pozzuoli. Il provvedimento eseguito è una misura cautelare, disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione e il destinatario della stessa è persona sottoposta alle indagini e quindi presunto innocente fino a sentenza definitiva.
Il dolore della vittima: "Nessuna vicinanza dalle istituzioni"
Il figlio del commerciante, con un post sui social, pubblicato prima della notizia dell'arresto dell'aggressore, ha voluto esprimere un grido di dolore: "Dopo tutto questo, il silenzio delle istituzioni è stato assordante. Nessun segno di vicinanza, nessuna parola di solidarietà. Mio padre ha rischiato la vita per difendere una donna vittima di violenza, e oggi ci sentiamo soli, dimenticati, come se tutto questo non contasse nulla. Noi chiediamo giustizia, e chiediamo che nessuno debba più pagare un prezzo così alto solo per aver fatto la cosa giusta. La violenza va condannata, sempre. Il silenzio, invece, è la sua alleata peggiore".