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Ferita a colpi di pistola dal marito carabiniere, tutta Sarno prega per Annamaria

Sarno si stringe attorno ad Annamaria, ferita da quattro colpi di pistola sparati dal marito Antonio Boccia, 57 anni e carabiniere in servizio nel Lazio. La coppia viveva a Marino, in provincia di Roma, ma era originaria di Sarno. “Nessuna giustificazione possibile, speriamo di riabbracciarti presto”, ha scritto il sindaco del comune della provincia di Salerno.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Antonio Boccia e la moglie.
Antonio Boccia e la moglie.

Tutta Sarno si stringe attorno ad Annamaria, la donna ferita a colpi di pistola dal marito carabiniere a Marino, in provincia di Roma. L'uomo si è poi tolto la vita con la stessa arma, ma lei è invece ancora viva: lotta tra la vita e la morte all'ospedale San Camillo di Roma, dopo essere stata raggiunta da quattro proiettili di cui due al torace, uno alla gamba ed uno in un braccio. Da sabato scorso, tutta Sarno, città d'origine della coppia, si è stretta attorno al dolore di amici e familiari, pregando per Annamaria e sperando possa guarire dalle ferite riportate al più presto.

"Sempre più donne sono vittime della mano efferata di un uomo", ha detto il sindaco Giuseppe Canfora, "In queste ultime ore abbiamo assistito, purtroppo, ad un atto di estrema violenza nei confronti di una nostra concittadina, gravemente ferita dal compagno con un'arma da fuoco ed ora giace in un letto d'ospedale, dove sta lottando tra la vita e la morte. Non c'è mai giustificazione ad un atto di violenza e come Commissione Pari Opportunità del Comune di Sarno intendiamo esprimere la nostra vicinanza e solidarietà ad Annamaria Ascolese ed alla sua famiglia, sperando che tutto questo possa essere, tra qualche tempo, solo un brutto ricordo. Forza Annamaria", ha aggiunto ancora il primo cittadino di Sarno, "siamo tutti con te. Sempre al fianco delle donne e dei più deboli per combattere, fino alla fine, contro ogni atto di violenza".

La vicenda è accaduta sabato scorso quando Antonio Boccia, 57 anni e carabiniere in servizio presso la Direzione Centrale per i Servizi Antidroga di via Anagnina, ha aperto il fuoco contro la moglie Annamaria, che lavora come insegnante e responsabile in una scuola di Frattocchie, vicino Marino, dove entrambi vivevano. Lei, gravemente ferita, è stata portata d'urgenza al San Camillo dove si trova tutt'ora. Lui, dopo averle sparato, ha rivolto la pistola contro sé stesso, uccidendosi sul colpo.

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