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De Luca: “Chi fa assembramenti notturni è un criminale. Attenti o ci giochiamo l’estate”

Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania, sul pacchetto riaperture non ha mai cambiato idea: “Ci giochiamo l’estate se pensiamo di fare la ricreazione e se non abbiamo comportamenti responsabili. Oggi andare in giro senza mascherina significa essere veramente dei criminali”.
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«Ci giochiamo l'estate se pensiamo di fare la ricreazione e se non abbiamo comportamenti responsabili»: Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania, sul pacchetto riaperture non ha mai cambiato idea da un anno a questa parte, da quando è stata proclamata l'emergenza Coronavirus.

In sintesi la sua linea è: meglio non riaprire, se si rischia di richiudere tutto subito. Ora però, con le attività economiche in enorme sofferenza, De Luca sostiene che riaprire senza controlli aumenta il rischio di richiudere tutto a stagione estiva inoltrata.

Oggi lo ha ribadito, parlando del primo giorno della Campania in zona gialla. «Dobbiamo avere il tempo per immunizzare tutti i nostri concittadini, abbiamo bisogno perlomeno di atri 4 o 5 mesi se ci mandano i vaccini che ancora non arrivano in misura adeguata. In questi mesi dobbiamo essere ancora più responsabili: immaginare di andare in giro senza mascherina o di fare assembramenti notturni in maniera totalmente irresponsabile  significa essere veramente dei criminali. Mi è capitato di vedere le immagini della serata di sabato. Eravamo ancora in zona arancione e c'erano centinaia di giovani senza mascherina».

Il discorso poi si fa politico e si sposta sulla vicenda Lega. Il partito di Matteo Salvini sta raccogliendo  firme contro il coprifuoco. «La Lega è dentro il governo – sottolinea De Luca – faccia le sue battaglie dentro il Consiglio dei ministri. Dovrebbero dire come si contrasta l'epidemia nei luoghi di assembramento. Io sono per consentire l'apertura dei ristoranti fino alle ore 23, consentendo il rientro dei clienti fino alle 23:30 con l'esibizione della ricevuta fiscale alle forze dell'ordine. Non è lì che si determina l'esplosione del contagio, ma nella movida incontrollata, quando ci sono migliaia di persone senza mascherine che si trasmettono il contagio».

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