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Covid 19

Covid, oltre 500 morti in Campania nei primi 10 giorni di dicembre

Sono 507 i decessi dovuti a Covid-19 in Campania nei primi dieci giorni di dicembre: la metà dell’intero mese di novembre, che con i suoi 1.045 morti era stato il mese più nefasto da inizio pandemia. Intanto, Vincenzo De Luca avverte: “Quest’anno Natale e Capodanno non esistono”, annunciando nuove misure restrittive per le festività imminenti.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Sono 507 i morti per Covid nei primi dieci giorni di dicembre in Campania. Di fatto in dieci giorni sono già decedute la metà delle persone dell'intero mese di novembre, che con 1.045 morti era stato il mese più nefasto dall'inizio della pandemia in Campania. E dicembre, in dieci giorni, è già diventato il secondo mese per numero di deceduti. Record negativi che, al netto del calo dei contagi, testimoniano tutta la violenza con cui si è abbattuta la seconda ondata di coronavirus in Campania.

Nonostante dunque una sostanziale diminuzione dei nuovi contagi, con la curva che è in lento ma costante calo, la mortalità è ancora molto alta. Sono stati 63 i decessi registrati nelle ultime 24 ore in Campania, che nei primi 10 giorni di dicembre ha fatto registrare una media di 50,7 morti quotidiani. E ora l'attenzione è tutta per l'eventuale passaggio della regione in zona gialla: al momento, la Campania è stata inserita nella zona arancione dalla scorsa settimana, ma non è escluso un nuovo cambio di colore entro Natale.

Ma il timore è che un ulteriore "rilassamento" posso riportare la curva del contagio verso l'alto. Al punto che quest'oggi il presidente della regione Campania, Vincenzo De Luca, ha già annunciato nuovi provvedimenti restrittivi. "Quest'anno Natale e Capodanno non esistono", ha spiegato nella consueta diretta sui social del venerdì, spiegando anche di aver previsto "nell'ordinanza regionale approvata, lo stop ai viaggi alle seconde case e agli spostamenti tra i Comuni. Noi siamo per il rigore", ha quindi concluso, invitando il Governo nazionale a "non cedere alla demagogia delle Regioni del Nord Italia e a mantenere la linea del rigore".

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