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Il Boss delle cerimonie e il Castello delle Cerimonie

Confisca Castello delle Cerimonie, 150 dipendenti Sonrisa dal sindaco: “Paura per il nostro lavoro”

I dipendenti de La Sonrisa si sono riuniti in presidio nella struttura. Chiedono di essere ricevuti dal sindaco. Hanno paura per il rischio di perdere i posti di lavoro dopo la confisca.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Oltre 150 dipendenti dell'hotel ristorante La Sonrisa, meglio conosciuto come "Il Castello delle Cerimonie", sono riuniti in presidio all'interno della struttura ricettiva di Sant'Antonio Abate, da questa mattina. I lavoratori si sono ritrovati attorno alle 8,00 di stamattina, lunedì 19 febbraio 2024, per organizzare un corteo che li porterà verso il Comune dove hanno intenzione di chiedere un incontro alla sindaca Ilaria Abagnale. I lavoratori hanno paura di perdere i loro posti di lavoro, dopo la confisca urbanistica arrivata con sentenza della Corte di Cassazione, giovedì scorso, al termine di un lungo iter giudiziario per lottizzazione abusiva iniziato nel 2011, che prevede il trasferimento della proprietà della struttura ricettiva dalla famiglia Polese, che la gestisce da 40anni, al Comune di Sant'Antonio Abate. I legali dei Polese hanno già annunciato che faranno ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo di Strasburgo.

Il corteo dei dipendenti al Comune

I dipendenti de La Sonrisa, divenuta popolarissima nel mondo come "Il Castello delle Cerimonie" grazie all'omonimo show televisivo su Realtime Discovery, sono disperati per il rischio di perdere i propri posti di lavoro. E intendono manifestare al primo cittadino le proprie preoccupazioni e la richiesta di attivarsi per assicurare all'hotel la continuità lavorativa che rappresenta, per Sant'Antonio Abate, una importante fonte di reddito per circa 300 famiglie. Accanto ai dipendenti del ristorante, infatti, bisogna contare anche gli stagionali e l'enorme indotto che gira attorno a La Sonrisa, dai fiorai, ai fornitori di pesce, carne, ortaggi e altri alimenti, a tutto il settore del wedding collaterale. Una macchina enorme che rappresenta una delle principali realtà economiche del territorio.

Le preoccupazioni dei promessi sposi che hanno già prenotato

Migliaia di famiglie e promessi sposi che hanno già prenotato la struttura per i loro ricevimenti in vista delle nozze stanno vivendo ore di incertezza. Al momento non si conoscono ancora le tempistiche né è chiaro cosa succederà. La confisca urbanistica diventerà effettiva nel momento della trascrizione del passaggio di proprietà dai Polese al Comune.

Ci sarà un sopralluogo tecnico per valutare lo stato di consistenza dell'immobile – oltre 40 mila metri quadrati – e l'eventuale valore del fitto. I locali dovranno quindi essere liberati per il passaggio di mano all'amministrazione comunale. Poi spetterà al Comune decidere la destinazione, che potrebbe prevedere un bando pubblico per un nuovo affidamento dell'attività, oppure una diversa destinazione, come l'uso pubblico sociale. Oppure anche l'abbattimento, ipotesi quest'ultima però molto remota. La sindaca Abagnale ha suggerito l'istituzione di un tavolo interistituzionale con Procura e Prefettura, considerando che si tratta di una immensa struttura, che il piccolo Comune della provincia di Napoli difficilmente potrebbe gestire con le sue sole forze.

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