Chi è Michele Napolitano, il tiktoker arrestato per possesso di una pistola a Napoli

Ventisei anni compiuti il primo gennaio, un folto pubblico che lo segue sui social guadagnato anche a suon di litigi (probabilmente concordati), qualche "incidente di percorso" con risvolti giudiziari e infine le manette durante i festeggiamenti per il quarto scudetto del Napoli: eccolo, Michele Napolitano, il tiktoker napoletano di 26 anni arrestato nella notte scorsa, bloccato dai carabinieri mentre cercava di superare un varco in tre su uno scooter e con una pistola nelle tasche; situazione, stavolta, decisamente più seria dei dissing da social: dovrà rispondere di possesso di arma e di resistenza a pubblico ufficiale.
L'arresto in via Acton con la pistola
Il ragazzo, insieme ad altri due giovani, in tre sullo scooter, ha tentato di superare il varco allestito in via Action nel piano viabilità per i festeggiamenti. Sono intervenuti i carabinieri e Napolitano ha tentato la fuga a piedi verso i giardini del Molosiglio. Nella corsa ha lanciato via una pistola: un revolver carico, con sei proiettili nel tamburo. Quando è stato raggiunto, ha ingaggiato una colluttazione coi carabinieri procurando loro lesioni giudicate guaribili in una settimana.
Paradossalmente, in questa circostanza i social gli si sono ritorti contro: qualcuno in strada lo ha riconosciuto durante le fasi dell'arresto (su Tiktok conta oltre 700mila follower, 220mila su Instagram), ha ripreso tutto e ha pubblicato il video in cui lo si vede in manette, che è diventato rapidamente virale.
Lo stalking al 16enne tramite i social
Il tiktoer è stato coinvolto in un'altra vicenda giudiziaria sfociata in denuncia a piede libero per atti persecutori agli inizi del 2024. Anche in quel caso ad occuparsene erano stati i carabinieri, che avevano svolto le indagini su un presunto caso di stalking ai danni di un ragazzino di 16 anni. Secondo le ricostruzioni dei militari il 26enne di Melito (Napoli) aveva avuto un litigio con il giovanissimo durante una partita online a Grand Theft Auto e lo aveva minacciato e insultato, prima da solo e poi insieme ad altri videogiocatori; successivamente aveva proseguito a offenderlo sui propri profili social, con l'effetto di scatenare lo stesso comportamento anche da parte dei suoi follower. A quel punto il ragazzino era stato vittima di messaggi minatori e insulti telefonici che l'avevano portato a isolarsi totalmente.
Dagli scherzi al 118 all'allarmismo sui Campi Flegrei
Andando a ritroso nel tempo, Napolitano era stato al centro di una denuncia social dell'associazione Nessuno Tocchi Ippocrate, proprio in conseguenza dei suoi video. Era il 2021 e il ragazzo, all'epoca quasi 23enne, intratteneva i suoi follower mostrando scherzi telefonici. Che faceva ai centralini del 118. In sostanza, fingendo emergenze mediche teneva occupati gli operatori, con la concreta possibilità di far trovare la linea occupata a chi realmente aveva bisogno di un'ambulanza.
Due anni dopo, altri problemi, ancora una volta legati all'attività social. Facendo leva sulla preoccupazione della popolazione nel periodo in cui aveva cominciato ad acutizzarsi il fenomeno del bradisismo, il ragazzo aveva pubblicato una serie di video girati davanti alle fumarole di Agnano e sulla Solfatara, anche in aria interdetta, diffondendo teorie prive di fondamento che avevano causato ulteriore paura. Ed era a lui, tra gli altri, che il sindaco di Bacoli, Josi Gerardo della Regione, aveva fatto riferimento annunciando di avere dato mandato per denunciare chi diffondeva false informazioni sul bradisismo nei Campi Flegrei.