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Carabinieri morti in incidente, in migliaia alla fiaccolata a Campagna. L’Arcivescovo: “Dolore immenso”

A Campagna dolore e lacrime alla fiaccolata per ricordare i due carabinieri Francesco Pastore e Francesco Ferrara.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Dolore e lacrime alla fiaccolata che si è svolta ieri sera a Campagna, con la partecipazione di migliaia di persone, per ricordare i due carabinieri Francesco Pastore e Francesco Ferrara, morti in un terribile incidente stradale avvenuto sabato scorso. Commosso l'omaggio dell'Arcivescovo di Salerno-Campagna-Acerno, Monsignor Andrea Bellandi, che dice: “Signore della Vita, avvolgi tutti noi, ma anche – oso dire- chi ha causato tanto male con la sua condotta scellerata, nel manto della tua Misericordia”. L'arcivescovo non fa nomi – le indagini, condotte dalla Polizia Stradale, sono ancora in corso e non sono state accertare responsabilità – ma chiede misericordia cristiana per tutte le persone coinvolte e anche per chi dovesse, eventualmente, essere ritenuto responsabile dell'incidente. Una misericordia celeste, è bene ricordare, che è diversa dalla giustizia terrena.

Il messaggio dell'Arcivescovo di Salerno

L'Arcivescovo nella giornata di ieri, mercoledì 10 aprile 2024, era impegnato a Roma con i vescovi campani, ma si è detto "presente spiritualmente e con tutto il cuore” a chi ha marciato per omaggiare i due militari dell'Arma morti. Il suo messaggio di cordoglio e vicinanza è stato letto a tutti i fedeli:

“Non ci sono parole umane che possano sollevare l’animo e dare conforto di fronte a questa immane tragedia, che ha colpito due famiglie, interi paesi – quelli di origine dei due giovani carabinieri – l’intero corpo dell’Arma e anche la nostra città di Campagna. – ha osservato S.E. Monsignor Bellandi – Questi due giovani portavano entrambi il nome del santo più amato e popolare nel nostro paeseFrancesco. E forse anche da lui avevano ricevuto un animo nobile, colmo di grandi ideali, disponibile al servizio degli altri: un animo puro e generoso, che si rispecchiava nei loro volti luminosi.

Ed ha aggiunto:

Un destino, ai nostri occhi incomprensibile, li ha portati via al culmine della loro giovinezza. Signore della vita, non riusciamo a comprendere e ad accettare umanamente questa tragedia, ma ti chiediamo di essere vicino ai loro genitori, ai loro cari e a tutti coloro – noi compresi – che oggi piangiamo questi nostri giovani fratelli. Sappiamo che nessuna lacrima versata è indifferente al Tuo cuore, come lo sono state quelle di Tua Madre quando pendevi dalla Croce. E sappiamo che quelle lacrime del Venerdì Santo si sono tramutate in stupore e gioia incontenibile il mattino di Pasqua”.

Dunque, l’augurio e la preghiera di Monsignor Bellandi:

“Che sia questa la speranza, che possa recare un po’ di pace e un orizzonte di luce a tutti coloro che oggi sono invece oppressi dal buio dell’angoscia e del rancore. Avvolgi tutti noi – i nostri due giovani, i loro familiari e amici, le popolazioni dei paesi coinvolti, ma anche, oso dire, chi ha causato tanto male con la sua condotta scellerata – nel manto della tua Misericordia”, ha concluso l’Arcivescovo di Salerno-Campagna-Acerno.

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