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Cannabis coltivata nel Parco dei Camaldoli, arriva la Finanza: in manette un 27enne

Un giovane di 27 anni scoperto all’interno del Parco dei Camaldoli mentre coltivava una propria “piantagione personale” di cannabis indica, formata da ben 80 piante alte 3 metri e dal peso complessivo di mezza tonnellata. Il giovane, originario della vicina Marano, è stato arrestato sul posto: estirpate e poi bruciate le piante,
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Una coltivazione di cannabis all'interno del Parco Metropolitano dei Colli e dei Camaldoli scoperta dalla Finanza. Forse seguendo alla lettera il pensiero di Edgar Allan Poe in "La Lettera Rubata", in cui spiegava che "il posto migliore per nascondere qualsiasi cosa è in piena vista", un 27enne napoletano aveva ben pensato di allestire una piantagione di cannabis per un totale di 80 piante all'interno del parco cittadino. Ma non aveva fatto i conti con la Guardia di Finanza che, al contrario della polizia francese nell'omonimo racconto dello scrittore statunitense, ha scoperto la piantagione e ha arrestato, contestualmente, lo stesso ragazzo.

Una piantagione corposa: ben 80 le piante di cannabis indica (quella cioè più facilmente coltivabile in tempi stretti e tra le mura di casa), dall'altezza di oltre tre metri e per un peso complessivo di circa 450 chilogrammi, quelle recuperate dalla Guardia di Finanza, grazie anche all'ausilio di un elicottero. Per accedervi via terra bisognava percorrere una lungo sentiero, formato da vegetazione fitta e percorso irregolare, ufficialmente interdetto al pubblico: qui il 27enne aveva allestito la sua piantagione, nella convinzione di non essere beccato. Ma non gli è andata bene: il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Napoli lo ha scoperto proprio mentre "coltivava" le sue piante, e lo ha arrestata. Si tratta di un napoletano della vicina Marano di 27 anni, che aveva allestito anche una propria postazione di pernottamento, con annessa tenda per trascorrere la notte. Sequestrata tutta l'attrezzatura per la potatura e l'irrigazione, mentre le piante sono state prima estirpate e poi bruciate sul posto in sicurezza.

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