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Camorra dell’area flegrea: si pente Felice d’Ausilio, il figlio del capoclan di Bagnoli

Terremoto negli equilibri criminali dell’area Ovest di Napoli: “Feliciello”, D’Ausilio, rampollo del potente capoclan di Bagnoli è da qualche giorno ufficialmente collaboratore di giustizia.
A cura di Nico Falco
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Felice d'Ausilio
Felice d'Ausilio

Da qualche giorno Felice D'Ausilio è ufficialmente un collaboratore di giustizia: il figlio del capo clan di camorra Domenico D'Ausilio, alias Mimì lo Sfregiato, ha iniziato a collaborare con i magistrati.

Dalle sue dichiarazioni gli inquirenti si aspettano di ricostruire importanti particolari degli equilibri di camorra dell'area ovest di Napoli, compresi gli stravolgimenti degli ultimi anni; sebbene l'uomo sia detenuto da diversi anni, nel 2016 è stato protagonista di una evasione con successivo periodo di latitanza durante il quale avrebbe ripreso le redini del clan di Bagnoli.

L'evasione di Felice D'Ausilio dal carcere

Nel maggio 2016 Felice D'Ausilio, "Feliciello", già condannato con "fine pena mai", riesce a fuggire dal carcere di Tempio Pausania, in Sardegna. Una evasione che ha dell'incredibile: ottiene un permesso familiare, il primo dopo anni, e viene autorizzato a tornare nella sua Bagnoli. Senza scorta, ma con un unico obbligo: presentarsi al commissariato locale. Lui, però, appena sbarca a Napoli sparisce.

Per il quartiere napoletano è un periodo caldissimo: Alessandro Giannelli, per gli inquirenti a capo di un nuovo clan, ex costola dei D'Ausilio, è stato arrestato da quattro mesi. Massimiliano lo Scognato (senza denti ndr.), anche lui enfant prodige di Mimì D'Ausilio, è ancora detenuto. E c'è quindi un vuoto di potere.

"Feliciello" si guarda bene dal farsi vedere per strada, ma intorno a lui cominciano a fioccare addirittura leggende: c'è chi giura che sia ormai irriconoscibile, senza barba e parecchio dimagrito, e chi dice di aver visto un'automobile, forse anche blindata, in corteo scortata da scooter.

Riprendono le estorsioni (anche con una bomba contro un pub della zona di Coroglio). E a giugno, un mese dopo l'evasione, viene ammazzato il parcheggiatore abusivo Gaetano Arrigo: vicino al sodalizio dei Giannelli, si era rifiutato di pagare la tangente ai D'Ausilio.

La fuga del figlio del capoclan finisce a dicembre: i carabinieri lo rintracciano in un'abitazione a Marano di Napoli, hinterland Nord, e lo bloccano dopo un tentativo di fuga nelle campagne.

La mappa dei clan di camorra 2022 a Napoli
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