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“Niente bonus alle Terme di Agnano”: il presidente Grillo spiega perché

Il presidente delle Terme di Agnano in liquidazione Massimo Grillo a Fanpage.it: “Non aderiremo al Bonus Terme del Governo alla Terme di Agnano. Purtroppo siamo chiusi da quando è cominciato il Coronavirus”. Ad oggi sono aperte solo le piscine termali, affidate a una società privata, con la quale le Terme in Liquidazione hanno un contenzioso sui canoni.
Intervista a Massimo Grillo
Presidente delle Terme di Agnano in liquidazione Spa
A cura di Pierluigi Frattasi
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“Non aderiremo al Bonus Terme del Governo alla Terme di Agnano. Purtroppo siamo chiusi da quando è cominciato il Coronavirus. In più il Bonus non riguarda le prestazioni sanitarie che già sono coperte dalle Asl, di cui ci occupiamo, e quindi avrebbe per noi un ruolo molto relativo”. A parlare a Fanpage.it è Massimo Grillo, presidente delle Terme di Agnano in liquidazione.

La società partecipata di proprietà del Comune di Napoli versa in una grave crisi economico-finanziaria. L’amministrazione De Magistris dopo aver tentato invano di rilanciare il polo termale di Agnano alla fine l’ha messo in liquidazione. L’impianto con la pandemia del Covid19 ha chiuso poi i battenti. Solo le piscine termali, affidate a un privato, al momento sono aperte, e la società concessionaria vi organizza serate ed eventi, con ingresso giornaliero di 25 euro, che sale a 30 euro sabato e domenica, secondo il tariffario sulla pagina Facebook.

Il Comune ha attualmente in corso un’interlocuzione con l’Inail per la vendita del complesso immobiliare e poi ci sarà la dismissione della partecipazione azionaria programmata nel bilancio 2021 per 30,5 milioni. Il Governo Draghi per rilanciare le terme in tutt’Italia, ha previsto il Bonus Terme, che prevede uno sconto fino al 100% delle prestazioni, fino a 200 euro, con un plafond di 53 milioni di euro. Oggi, 28 ottobre 2021, il Governo ha aperto la piattaforma online per consentire alle società che gestiscono gli impianti termali di accreditarsi. Contattata telefonicamente da Fanpage.it Terme di Agnano ha spiegato che non ha aderito al Bonus Terme nemmeno per le piscine private.

Presidente, come vi comporterete per il Bonus Terme?

Le Terme di Agnano non aderiranno perché sono chiuse, al momento non eseguono prestazioni sanitarie. L’ordinanza per l’attività termale prevede delle limitazioni che di fatto ci impediscono di lavorare in maniera produttiva. Ad oggi funziona solo la parte del benessere, del wellness, che è aperta ed è affidata in gestione ad una società privata, ma non so se sia interessata o meno al Bonus.

Cosa ne pensa del Bonus Terme?

La cifra messa a disposizione a livello nazionale non è grandissima, considerando che va ripartita tra tutti i cittadini senza limiti di reddito. Non credo che troppe persone riusciranno a chiedere questo bonus.

A che punto è la procedura di messa in liquidazione delle Terme?

Terme di Agnano è una Spa di completa proprietà del Comune. Dovremo valutare col nuovo sindaco e la nuova giunta quali sono le intenzioni dell’amministrazione. Ci sono ancora dipendenti che sono in cassa integrazione, prevista per il tipo di attività che svolgiamo. Deve essere il Comune a decidere cosa voler fare.

Ci sono le condizioni per proseguire, secondo lei?

Il decreto Madia non prevede la possibilità per un ente locale come il Comune, ma in generale per tutti gli enti locali d’Italia, di continuare partecipazioni in società che svolgano attività non ritenute essenziali. L’attività delle terme per il Comune dovrebbe essere ceduta.

A che punto è l’accordo con Inail?

L’Inail ha fatto una proposta, non solo a noi, ma anche altre società che svolgono attività termali in tutt’Italia. Ma per rilevare solo degli immobili e anche questo sarà oggetto di valutazione con la nuova giunta. La gestione dovrà essere quindi svolta da un altro soggetto che non sarà l’Inail.

Cosa fa la società appaltata oggi?

Gestisce le piscine termali e l’area del wellness del benessere che sono ad oggi l’unica cosa aperta. L’albergo invece è chiuso da 4 anni. Mentre la parte sanitaria, come detto, è chiusa da marzo 2020 per la pandemia.

Quali sono i rapporti con la società in appalto?

Abbiamo un contenzioso con la società per il pagamento dei canoni, legato al periodo di chiusura durante il Coronavirus, perché anche loro in questi mesi sono stati chiusi, come in tutt’Italia.

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