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Bimba ferita a Sant’Anastasia, il 19enne resta in carcere: premeditazione e modalità mafiose

È stato convalidato il fermo per il 19enne accusato della “stesa” davanti al bar di Sant’Anastasia in cui è rimasta ferita gravemente una bimba di 10 anni.
A cura di Nico Falco
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Immagine di repertorio
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È stato convalidato il fermo anche per Emanuele Civita, il 19enne accusato, insieme al 17enne G. G., del raid davanti al bar di Sant'Anastasia (Napoli) in cui è rimasta ferita la bimba di 10 anni tuttora ricoverata al Santobono di Napoli. Il giovane è comparso questa mattina davanti al gip per l'udienza di convalida del fermo, difeso dagli avvocati Fabio Marfella e Antonio Abete; come aveva fatto ieri il minorenne, anche Civita si è avvalso della facoltà di non rispondere. Il provvedimento è stato convalidato e sono state ritenute sussistenti le aggravanti della premeditazione e quella mafiosa; il 19enne resterà in carcere in attesa del processo.

I due giovani erano stati individuati dai carabinieri di Castello di Cisterna nelle ore subito successive alla sparatoria; si erano inizialmente resi irreperibili ma, prima il 19enne e poi l'altro, si erano consegnati ai militari. Nei loro confronti era stato emesso un fermo per detenzione e uso di arma da fuoco e per tentato omicidio aggravato dalle modalità mafiose e dalla premeditazione. Secondo la ricostruzione dei carabinieri e degli inquirenti i due, entrambi residenti a Somma Vesuviana, avevano avuto un diverbio con alcuni giovani di Sant'Anastasia davanti al bar di piazza Cattaneo. Avevano prima mostrato le armi e poi, ripassando davanti all'attività in scooter, avevano sparato usando una pistola e una mitraglietta.

I colpi, almeno dieci, sarebbero stati esplosi verso il basso. Frammenti e ogive sarebbero quindi rimbalzati verso i clienti del bar, dove era in corso una festa con numerosi bambini, e avrebbero raggiunto un uomo alla mano, la moglie all'addome e la figlia di 10 anni alla testa. La parte di pallottola che aveva colpito la piccola si era fermata a pochi centimetri dal cervello e dall'orbita oculare, bloccata dalle ossa del massiccio facciale; la bimba era stata operata nella notte al Santobono e successivamente sottoposta ad un secondo intervento, soltanto ieri i medici hanno escluso il pericolo di vita.

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