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Sparatoria a Sant’Anastasia, il 17enne in silenzio davanti al gip. Fermo convalidato

Convalidato il fermo per il 17enne accusato, insieme a un 19enne, della stesa davanti al bar a Sant’Anastasia in cui è rimasta ferita la bimba di 10 anni.
A cura di Nico Falco
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Il luogo della sparatoria, a Sant'Anastasia (Napoli)
Il luogo della sparatoria, a Sant'Anastasia (Napoli)

Si è avvalso della facoltà di non rispondere G. G., comparso questa mattina davanti al gip del Tribunale per i minorenni di Napoli per l'udienza di convalida del fermo per i fatti di Sant'Anastasia: il giovane, 17 anni, è accusato di avere esploso con l'altro fermato, 19 anni, i numerosi colpi d'arma da fuoco verso un bar di piazza Cattaneo, ferendo un uomo, la moglie e la figlia di 10 anni, quest'ultima ancora ricoverata in gravi condizioni al Santobono di Napoli.

La sparatoria sarebbe stata l'epilogo di un litigio tra giovanissimi di Sant'Anastasia con altri di Somma Vesuviana, comune in cui abitano i fermati. I due, secondo le ricostruzioni dei carabinieri di Castello di Cisterna, che hanno svolto le indagini col coordinamento della Dda, dopo la discussione sarebbero tornati sul posto armati e successivamente sarebbero passati davanti a piazza Cattaneo e avrebbero aperto il fuoco, usando presumibilmente una pistola e una mitraglietta. Sono accusati di tentato omicidio e porto illegale di arma in concorso, con l'aggravante mafiosa e quella della premeditazione.

Il 17enne, difeso dall'avvocato Antonio Sorbilli, ha deciso di non rispondere alle domande del gip. Il provvedimento è stato convalidato ed è stata disposta la custodia in carcere; ancora da stabilire l'istituto penale minorile, che potrebbe essere quello di Nisida o quello di Airola (Benevento). Il legale ha annunciato ricorso al Riesame. Ancora da fissare l'udienza di convalida per il 19enne, Emanuele Civita (difeso dall'avvocato Fabio Marfella), figlio di un pregiudicato legato al clan D'Avino di Somma Vesuviana.

La bimba ferita, operata nella notte al Santobono per l'estrazione dell'ogiva, è stata sottoposta ad un secondo intervento il giorno successivo; il frammento di proiettile non ha raggiunto l'orbita oculare né il cervello, è stato fermato dalle ossa del massiccio facciale, ma le condizioni della piccola sono ancora gravi e per escludere definitivamente il pericolo di vita si dovrà attendere i prossimi giorni.

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