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Antonio Bortone ucciso a 26 anni a colpi di pistola, presi in 4. L’altro ferito salvato dal borsello

Fermati dai carabinieri i 4 presunti killer. L’agguato l’8 marzo scorso. L’altra vittima ferita si è salvata grazie al borsello a tracolla che ha deviato i proiettili.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Immagine di repertorio
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Ci sono quattro fermati per l'omicidio di Antonio Bortone, ucciso a colpi di pistola l'8 marzo scorso a Sant'Antimo, in provincia di Napoli. I carabinieri hanno individuato quattro persone, ritenute presunte responsabili dell'agguato al 26 enne, nel corso del quale fu ferito anche Mario D'Isidoro, salvato dal borsello che portava a tracolla che deviò alcuni proiettili.

I carabinieri hanno fermato 4 persone

Questa mattina, su delega del Procuratore della Repubblica facente funzioni di Napoli, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Castello di Cisterna, in provincia di Napoli, hanno dato esecuzione ad un decreto di fermo di indiziato di delitto emesso dalla Procura Distrettuale Antimafia di Napoli a carico di un 34enne di Scampia, un 31enne e un 23enne di Sant’Antimo, e un 31enne di Grumo Nevano, raggiunti da gravi indizi di colpevolezza in ordine ai reati di omicidio e tentato omicidio, aggravati dalle modalità mafiose. Il provvedimento eseguito è una misura precautelare disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione e i destinatari di essa sono persone sottoposte alle indagini e, quindi, presunte innocenti fino a sentenza definitiva.

I killer incastrati dalle telecamere

In particolare, l’attività investigativa condotta dai carabinieri anche attraverso l’utilizzo di attività tecniche, quali intercettazioni ambientali e telecamere di videosorveglianza, ha permesso di raccogliere plurimi elementi indiziari a carico dei fermati circa l’omicidio di Antonio Bortone ed il tentato omicidio di Mario D’Isidoro, considerati vicini al Clan “Ranucci”, avvenuti la sera del 8 marzo scorso a Sant’Antimo.

L'altra vittima salvata dal borsello

Nello specifico, all’indirizzo dei due erano stati esplosi numerosi colpi di arma da fuoco (sul posto sono stati repertati 17 bossoli) che avevano attinto mortalmente il Bortone, lasciato riverso a terra nel cortile del complesso residenziale di via Solimene, e ferito il D’Isidoro, il cui borsello indossato a tracolla aveva deviato la traiettoria di alcuni proiettili; quest’ultimo, dopo un breve ricovero all’ospedale di Aversa, è stato dimesso. Il movente dell’efferato reato è da ricondurre, verosimilmente, al controllo delle “piazze di spaccio” di sostanze stupefacenti sul comune di Sant’Antimo.

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