Anm Napoli, 5 autisti mandati a casa perché senza Green Pass e 60 oggi si sono messi in malattia
Sono 5 i dipendenti dell'Anm andati a lavoro oggi senza Green Pass e senza averlo comunicato preventivamente all'azienda e sono stati rimandati a casa, mentre altri 60 si sono messi in malattia. Un numero, quest'ultimo, molto più alto della media che si aggira attorno a circa 25 al giorno. Nei prossimi giorni ci saranno le verifiche previste dalla normativa sugli ammalati, con le visite di controllo dei medici. Chi non sarà trovato a casa nelle fasce previste per il controllo, la mattina e il pomeriggio, rischia pesanti sanzioni.
Nel complesso però la prima giornata di green pass obbligatorio per i lavoratori pubblici e privati, che scattava oggi, venerdì 15 ottobre 2021, è trascorsa a Napoli senza particolari problemi. Anche in Anm la percentuale dei lavoratori che non aveva il green pass è risultata molto bassa, solo 5 dipendenti, come detto, su 500 che sono stati controllati, pari all'1%. I 5 lavoratori sprovvisti di certificato verde sono stati segnalati all'ufficio del personale. Il servizio di trasporti non ha subito ripercussioni legate al green pass. La metro Linea 1 haridotto la circolazione alla tratta Piscinola-Dante, ma a causa del guasto di 2 treni.
Manifestazione No Green Pass dell'Usb
In mattinata si è tenuta la manifestazione del sindacato Usb, che ha organizzato un presidio davanti alla Prefettura di Napoli contro l’introduzione del green pass quale condizione obbligatoria per recarsi al lavoro. “Una misura – hanno spiegato i sindacalisti – che riteniamo sbagliata, discriminatoria e lesiva dei diritti dei lavoratori. Sbagliata perché non è una misura sanitaria, come dimostra il fatto che anche i vaccinati in possesso del green pass sono potenzialmente veicolo di contagio”.
“Discriminatoria – aggiunge l'Usb – perché lede il diritto di ciascuno di scegliere se fare o non fare il vaccino, pur rimanendo intatta la nostra posizione di assoluto favore all’utilizzo da parte di tutti di questa misura. Lesiva, in quanto nega il diritto al lavoro a chi ha scelto di non vaccinarsi, visto che non esiste una disposizione di legge che obblighi al vaccino”.
“Gli autoferrotranvieri – conclude il sindacato di base – hanno lavorato durante tutto il periodo della pandemia, in molti casi senza ricevere i necessari DPI e in ambienti lavorativi sporchi, ed è assurdo che ora vengano obbligati a presentate un pass, un tesserino per continuare ad andare a lavorare senza che le aziende assumano le opportune misure di prevenzione. Noi ci opponiamo ed insieme ai portuali lotteremo per chiedere il ritiro dell’obbligo del green pass su tutti i luoghi di lavoro”.