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Inchiesta Croce Nera, ambulanze private a Napoli

Ambulanze Asl Napoli 1, appalto a Heart Life: Tar rigetta ricorso di Croce Rossa

Il Tar della Campania, ritenendolo “improcedibile”, con sentenza del 29 luglio ha rigettato il ricorso presentato all’Ati guidata da Croce Rossa per l’aggiudicazione dell’appalto per le ambulanze del 118 dell’Asl Napoli 1 Centro alla Rt guidata dalla società Heart Life. Per il prossimo 2 agosto è stata convocata una riunione per finalizzare la procedura.
A cura di Nico Falco
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Il Tar della Campania ha ritenuto "improcedibile" e ha rigettato il ricorso presentato da Croce Rossa contro l'Asl Napoli 1 per l'aggiudicazione della gara d'appalto alla Rti guidata dalla società Heart Life. La sentenza è stata pubblicata il 29 luglio; attesa in questi giorni, aveva di fatto bloccato il passaggio dell'appalto dagli attuali aggiudicatari (l'Ati composta da Croce Rossa, Bourelly e Confraternita Misericordia di Caivano) alla Rti che si era aggiudicata la gara (composta da Heart Life Croce Amica Srl, Italy Emergenza Cooperativa Sociale e First Aid One Italia Cooperativa Sociale).

Al centro del ricorso presentato da Croce Rossa, l'effettiva disponibilità dei mezzi elencati dalla Rti concorrente (alcuni dei quali risultano già in servizio presso altre regioni) e la tempesta giudiziaria che aveva travolto nello scorso marzo l'Asst di Pavia e e la First Aid One; la Guardia di Finanza aveva sottoposto agli arresti domiciliari Michele Brait, direttore dell'Azienda Socio Sanitaria Territoriale (ASST) di Pavia, Davide Rigozzi, responsabile unico di procedimento di Pavia, e, per la società First Aid One, i fratelli Antonio Calderone e Francesco Calderone (questi ultimi considerati titolari di fatto della società, mentre gli inquirenti il presidente del consiglio di amministrazione, Francesco Di Dio, non raggiunto da misura cautelare, era considerato un prestanome).

Attualmente il servizio 118 dell'Asl Napoli uno viene gestito dall'Ati composta da Croce Rossa, Bourelly e Confraternita Misericordia di Caivano, quest'ultima al centro della seconda puntata dell'inchiesta giornalistica Croce Nera di Fanpage.it. Il nuovo appalto prevedeva l'aggiudicazione del servizio per 12 postazioni H24 tipo B per trasporto primario, 3 postazioni H12 tipo B per l'emergenza territoriale 118, e 6 postazioni H12 tipo B per il servizio dializzati per conto dell'Asl Napoli 1 Centro. In conseguenza alla pronuncia del Tar, la Heart Life, mandataria capogruppo della Rti, ha convocato per il prossimo 2 agosto una riunione per finalizzare la procedura di cambio di appalto.

Ambulanze 118 Napoli, il Tar rigetta il ricorso di Croce Rossa

Nella sentenza del Tar vengono elencate le tre circostanze che, secondo la ricorrente, avrebbero dovuto portare all'esclusione della nuova Rti dalla gara d'appalto, ovvero:

"a) la controinteressata avrebbe falsamente dichiarato di mettere a disposizione mezzi (ambulanze) in realtà impegnate in altra commessa (I motivo del ricorso principale) e comunque non avrebbe evidenziato la sopravvenuta indisponibilità degli stessi, impegnati in diverso appalto; b) la controinteressata non avrebbe dichiarato la sussistenza di precedenti penali di grave allarme sociale a carico di soggetto legale rappresentante di u Consorzio di cui tutte e tre le ditte raggruppate in ATI controinteressata fanno parte (secondo motivo del ricorso principale); c) la controinteressata non avrebbe dichiarato la pregressa esclusione da una gara indetta da altra ASL e motivata alla stregua di falsità dichiarative accertate (terzo motivo del ricorso principale)".

Tutte e tre le circostanze richiamate nel ricorso principale, prosegue il Tar, "sono state ri-esaminate dalla stazione appaltante che le ha ritenute non sufficienti a determinare l’esclusione dalla gara; anzitutto escludendo trattarsi di circostanze oggetto di obbligo dichiarativo; comunque dequotandole sotto il profilo dell’onere rappresentativo, comunque assolto, sia pure ex post; infine svalutandole sotto il profilo della non concludente prognosi di inaffidabilità della concorrente".

Inoltre il Tar giudica infondate le questioni relative al numero di ambulanze (essendone pienamente disponibili 21, ovvero quelle necessarie per l'appalto, mentre le altre e già utilizzate altrove erano indicate come aggiuntive) e quella sul versante giudiziario, rilevando che la First Aid aveva comunicato all'Asl delle misure cautelari e del procedimento penale che è ancora in corso e non sfociato in condanna.

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