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Campi Flegrei

Ai Campi Flegrei 596 terremoti ad agosto, con la scossa 4.0 “suolo abbassato di 2 cm in una zona”: bollettino Ingv

Il bollettino mensile dell’Osservatorio Vesuviano per agosto 2025: 596 i terremoti ai Campi Flegrei, di questi 131 registrati tra il 31 agosto e il 1 settembre, con la scossa più forte di magnitudo 4.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Sono 596 i terremoti registrati ai Campi Flegrei nel mese di agosto 2025 dai sismografi dell'Osservatorio Vesuviano dell'Ingv, l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. Di questi, 131 sono stati registrati tra il 31 agosto (66) e il 1 settembre (65), con la scossa più forte di magnitudo 4.0 nell'area Solfatara, Accademia Aeronautica del Monte Olibano e Agnano. I sismi maggiori di magnitudo 3.0 sono stati 3.

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Nel complesso, la maggior parte delle scosse (407) è stata localizzata prevalentemente tra Pozzuoli, Agnano, l’area Solfatara-Pisciarelli, Bagnoli e il Golfo di Pozzuoli, con profondità concentrate nei primi 3 km e profondità massima di circa 4 km. È quanto emerge dal bollettino mensile dell'Osservatorio Vesuviano. Mentre gli sciami sismici sono stati 6. "Sulla base dell’attuale quadro dell’attività vulcanica sopra delineato, non si evidenziano elementi tali da suggerire significative evoluzioni a breve termine", è la conclusione dell'Ingv.

Al momento, la soglia di allerta per il rischio vulcanico ai Campi Flegrei, prevista dalla Protezione Civile, resta di colore giallo, quindi di attenzione.

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Ingv: "Il suolo abbassato di 2,5 cm"

Tra i fenomeni evidenziati dai ricercatori, una particolarità riguarda il sollevamento del suolo, connesso al bradisismo. Da aprile 2025 si continua a registrare sollevamento del suolo con valore medio mensile di circa 15 millimetri mese.

Ma, scrive l'Osservatorio Vesuviano nel bollettino di agosto:

In concomitanza con lo sciame sismico del 01 settembre, localizzato principalmente nell’area dell’Accademia Aeronautica – Monte Olibano, la stazione GNSS di ACAE (Accademia Aeronautica) ha registrato uno spostamento planimetrico di circa 2.5 cm in direzione SSW e un abbassamento di circa 2 cm (Figura 2.1.6a). Anche la vicina stazione GNSS di ISPT (ubicata in prossimità di Monte Olibano e a circa 300m a Nord delle stazione GNSS di ACAE) ha registrato uno spostamento planimetrico di circa 1 cm in direzione SSW e un abbassamento di circa 1 cm (Figura 2.1.6b). I valori sono da ritenersi preliminari in attesa di ulteriori dati. Lo stesso comportamento si era già verificato in occasione di precedenti ed analoghi sciami sismici (indicati in Figura 2.1.6) ma con spostamenti di entità minore.

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"Si conferma la forma radiale del campo di deformazione con la caratteristica forma a campana, simile a quelle già individuate nelle precedenti fasi del sollevamento (De Martino et al., 2021), e la conseguente stabilità della posizione della sorgente di deformazione localizzata qualche centinaio di metri a sud della stazione RITE. Permane l’anomalia locale nella zona dei duomi lavici di Accademia – Monte Olibano, già riportata nei precedenti bollettini (si veda anche Giudicepietro et al., 2024)".

Stabile il riscaldamento della caldera

Dal punto di vista della termografia, che registra il riscaldamento del suolo, "nel corso mese di agosto 2025 le serie temporali delle temperature massime superficiali acquisite dalla rete permanente di telecamere IR alla Solfatara e nell’area di Agnano-via Antiniana registrano un lieve aumento dei valori, con oscillazioni intorno alla metà del mese corrente. Le temperature acquisite a Pisciarelli mostrano un sostanziale stabilità. Le misure con termocamere mobili e droni effettuate in diversi punti dei Campi Flegrei mostrano andamenti piuttosto stabili, ad eccezione dell’area di Bocca Grande nel sito de La Solfatara".

Mentre, da quello geochimico, che valuta la composizione delle fumarole, "i parametri monitorati indicano il perdurare dei trend pluriennali di riscaldamento e pressurizzazione del sistema idrotermale che ha raggiunto un massimo nel luglio 2020, per poi invertirsi fino ai primi mesi del 2022, quando è iniziato un nuovo trend d’aumento tuttora in corso. Il flusso di CO2 diffuso dal suolo stimato per l’intera area della Solfatara nel mese di agosto 2025 è pari a circa 5500 t/d".

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