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A Napoli vestite da ancelle di Handmaid’s Tale per protestare contro Fontana e La Russa

Il flash mob in piazza Dante degli attivisti dell’ex Opg per difendere la legge sull’aborto. Lo striscione: “Fontana e La Russa si devono dimettere”
A cura di Pierluigi Frattasi
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Vestiti da ancelle di The Handmaid's Tale in piazza Dante a Napoli per protestare contro Lorenzo Fontana e Ignazio La Russa, eletti presidenti della Camera e del Senato, e per la difesa dei diritti e della legge sull'aborto. Così un gruppo di attivisti dell'ex Opg Je Sò Pazzo ha voluto manifestare questa mattina, organizzando un flash mob di protesta dove ha richiamato i costumi del romanzo fantastico distopico. "Ci siamo vestite da ancelle per richiamare il romanzo e la serie tv – ha raccontato una delle attiviste – in cui le donne sono sottoposte a violenza continua, affinché il loro unico ruolo sia quello di riproduttrici". I manifestanti hanno esposto uno striscione ai piedi della statua di Dante con la scritta: "Fontana, La Russa e Meloni, dimissioni! Napoli è antifascista",

A Napoli protesta contro Fontana e La Russa

Nel Racconto dell'ancella, romanzo fantastico di Margaret Atwood, del 1985, ambientato in un futuro distopico negli Stati Uniti d'America, un colpo di stato violento instaura un regime teocratico totalitario, dove la donna viene schiavizzata per procreare. Un contesto molto diverso, ovviamente, da quello italiano, dove i due neo-presidenti delle camere sono stati eletti democraticamente, nel rispetto della normativa italiana.

"Forse Lorenzo Fontana e Ignazio Benito La Russa – ha detto una delle attiviste – potrebbero rappresentare i comandanti di questo romanzo. Che ci racconta, però, anche che solo attraverso la resistenza e l'unione tra le sorelle è possibile ribaltare il sistema. Sappiamo che significa essere donne in questo Paese e cosa significa la violenza. non ci interessa vivere in un Paese che manda avanti queste retoriche ultraconservatrici. Vogliamo allontanare l'ondata di estrema destra che sta colpendo l'Italia".

"Il diritto all'aborto va difeso"

Mentre un'altra attivista ha detto: "Sulle nostre libertà e i nostri corpi non si negozia. Il diritto all'aborto non può essere messo in discussione. Ci sentiamo minacciate da una classe politica che vuole mettere diritto di veto sul nostro futuro. Vogliono smantellare la legge sull'aborto. Su di noi la violenza viene perpetuata ogni giorno". Nel corso del flash mob, il parlamentare leghista Lorenzo Fontana è stato definito: "antiabortista e putiniano". Mentre sono stati criticati "l'attacco alla comunità Lgbt+" e le parole sull'"adozione alle coppie gay".

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