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Morti sospette all’ospedale di Piombino: condannata all’ergastolo l’infermiera Fausta Bonino

La 57enne ritenuta colpevole solo di quattro dei dieci decessi sospetti al cento del processo a suo carico. Per gli altri sei casi portati in Aula, secondo il giudice per le udienze preliminari “il fatto non sussiste”. La dona si è sempre proclamata innocente e ha ribadito: “Non ho fatto nulla”.
A cura di Antonio Palma
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Ergastolo, è questa la sentenza di condanna emessa oggi dal Tribunale di Livorno nei confronti di Fausta Bonino, l'infermiera accusata di aver ucciso diversi suoi pazienti nel periodo fra settembre 2014 e settembre 2015 mentre era in servizio all'ospedale di Piombino. La donna doveva rispondere di ben dieci casi di morti sospette in corsia ma la sentenza di primo grado, emessa al termine del processo con rito abbreviato come chiesto dai legali della difesa, le ha attribuito solo quattro di queste morti. Per gli altri sei casi portati in Aula, secondo il giudice per le udienze preliminari, "il fatto non sussiste". La donna infine è stata assolta anche per l'accusa di abuso di ufficio. Confermata in parte dunque la tesi dell'accusa secondo la quale la donna in un lungo arco temporale e con lo stesso meccanismo avrebbe somministrato farmaci in dosi letali ad alcun pazienti del reparto di anestesia e rianimazione portandoli alla morte.

Secondo le indagini della Procura della Repubblica di Livorno, le morti furono causate dall'uso "deliberato e fuori dalle terapie prescritte" di eparina in dosi tali da "determinare il decesso" provocato da improvvise emorragie. Per questo in aula i pm avevano chiesto per lei l'ergastolo. La difesa invece da sempre sostiene la completa innocenza della donna e per questo ne aveva chiesto l'assoluzione per non aver commesso il fatto per nove casi e perché il fatto non sussiste per il restante episodio al centro del processo. "Non ho fatto nulla", ha dichiarato in lacrime la stessa donna dopo aver ascoltato la sentenza.

La vicenda della 57enne, imputata di omicidio volontario plurimo, va avanti da anni. Le indagini a suo carico sono partite nel marzo 2016, quando venne individuata dai carabinieri dei Nas come l'infermiera killer responsabile una lunga serie di morti sospette nell'ospedale di Piombino, prima tredici, poi scese a dieci. Poco dopo il Tribunale del Riesame però annullò l'ordinanza di arresto e scarcerò la donna perché gli indizi erano "privi di concordanza”. Le indagini a carico della donna,  nel frattempo sospesa dall'Asl, sono però proseguite fino al rinvio a giudizio e alla sentenza di oggi contro la quale però la difesa farà sicuramente appello. "Ci ha sorpreso il frazionamento dei casi e certamente faremo appello" ha commentato infatti a caldo il suo legale.

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