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Morte Ashley Olsen, il fidanzato ha spostato il corpo: “Sperava di salvarla”

Il compagno della 35enne americana trovata morta a Firenze è stato ascoltato per ore dagli investigatori. Sarebbe stato lui a spostare il corpo di Ashley Olsen, a quanto pare nella speranza di poterla ancora salvare. Oggi l’autopsia sul cadavere.
A cura di Susanna Picone
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Federico Fiorentini, il compagno di Ashley Olsen, la 35enne americana trovata morta sabato pomeriggio nella sua abitazione dell’Oltrarno fiorentino, è stato ascoltato per ore dagli investigatori nel tentativo di far luce su un delitto che sta assumendo sempre più i contorni di un giallo difficile da risolvere. Fiorentini, che è un pittore di 40 anni piuttosto affermato in città, alla polizia ha detto di aver avuto un litigio con Ashley tre giorni prima del ritrovamento del corpo. In quei giorni la coppia non si è sentita e solo sabato scorso, non riuscendo a contattare la donna, si è recato a casa sua e ha trovato il corpo. “Ho provato a salvarla, l’ho vista sul letto e l’ho sollevata, portandola al centro della stanza. Poi le ho fatto la respirazione bocca a bocca”, avrebbe detto l’uomo dopo l’interrogatorio in questura, dove ha spiegato che amava la 35enne.

Ashley trovata nuda in casa – Un amico dell’uomo, secondo quanto riporta Repubblica, avrebbe descritto Fiorentini come una persona distrutta: “Mi ha raccontato che quando ha visto il corpo era convinto che Ashley si potesse ancora salvare. Figurarsi che credeva che avesse ripreso a respirare”. Quando ha trovato il corpo senza vita dell’americana il fidanzato si sarebbe anche ferito lievemente alle mani. È stato lui a spostare il corpo dal letto alla stanza e a chiamare il 118. L’amico ha detto che inizialmente l’uomo gli ha chiesto di sentire amici e conoscenti per cercare particolari utili alle indagini ma poi la polizia gli ha detto di non fare nulla. Ashley è stata trovata senza vestiti e questo particolare avrebbe scosso particolarmente il compagno secondo il quale la donna, particolarmente pudica, non stava mai nuda in casa. Sul luogo del delitto è stato trovato il cane della vittima: la presenza di escrementi è un elemento che fa pensare a un assassinio commesso molte ore prima della scoperta del cadavere.

Si attendono risposte da autopsia e telecamere di sorveglianza – Sulla effettiva dinamica della morte di Ashley Olsen, risposte certe arriveranno dall’autopsia. Gli investigatori della squadra mobile per ora si limitano a dire che stanno indagando in tutte le direzioni. La vittima viene descritta come una donna con una vita piena, che trascorreva nottate in giro e conosceva molta gente. Si visionano intanto le immagini delle numerose telecamere presenti nelle vicinanze della casa di Ashley: in particolare potrebbe essere utile una posta all'incrocio tra la piccola via in cui abitava la vittima e una strada più trafficata e un’altra poco distante che potrebbero aver inquadrato l'assassino. In queste ore, oltre al fidanzato, in questura sono stati ascoltati anche alcuni amici di Ashley. Al momento non ci sono ancora indagati.

Indagini sugli incontri della donna – Le indagini si starebbero concentrando sugli incontri della donna nella notte tra giovedì e venerdì scorsi nel locale Montecarla, l'ultimo posto in cui Ashley è stata vista viva. Uno degli scenari è che la donna possa essere stata uccisa da qualcuno incontrato, forse occasionalmente, proprio nel locale. Secondo gli investigatori, la 35enne è stata vittima di un omicidio d'impeto, non premeditato, maturato in un contesto in evoluzione. Lei stessa avrebbe aperto la porta al suo assassino: non ci sono infatti segni di scasso. Si è parlato nelle ultime ore di una frase scritta dalla vittima su Instagram che faceva riferimento a uno “stalker”: si tratta di un post del 12 settembre scorso ma non risulta nessuna denuncia fatta dalla donna. Sembra quella dunque una frase scritta per scherzo per commentare l’immagine di lei che cammina di spalle.

Trovato reggiseno in strada, la Scientifica lo esamina – Due giornalisti hanno trovato nei pressi dell’abitazione della vittima un reggiseno di pizzo nero lasciato su una bicicletta appoggiata a un muro, all’incrocio tra via Santa Monaca e via dell’Ardiglione. La polizia scientifica lo ha prelevato per stabilire se l'indumento appartiene alla vittima. Non è stato invece trovato il cellulare della 35enne. Da quanto si apprende il telefono risulta staccato da venerdì mattina. Il procuratore capo Giuseppe Creazzo, che coordina le indagini, ha creato un pool di magistrati per seguire il caso, di cui fanno parte i pm Giovanni Solinas e Luca Turco.

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