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Treno negato a ragazzi disabili, gli organizzatori: “Il problema non sono i passeggeri, ma Trenitalia”

“Il problema non sono le persone che non sono scese, il problema è che doveva essere garantito un servizio”: a dirlo ai microfoni di Fanpage.it è l’associazione Accade con cui viaggiavano a Pasquetta i ragazzi disabili costretti a scendere dal treno Genova-Milano.
A cura di Ilaria Quattrone
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"Il problema non sono le persone che non sono scese, il problema è che doveva essere garantito un servizio": a dirlo ai microfoni di Fanpage.it è Flavia Neri, educatrice professionale di Accade, l'associazione con cui viaggiavano a Pasquetta i 25 ragazzi disabili che – insieme a tre educatori – sono stati costretti a scendere dal treno regionale Genova-Milano: "Siamo arrivati alla carrozza che era stata riservata a noi. Il treno era completamente pieno, compresa quella carrozza", spiega ancora l'educatrice.

"Non garantito spazio che avremmo avuto diritto ad avere"

Trenitalia, visto l'impossibilità per i ragazzi di viaggiare su quel treno, ha disposto un pullman. Secondo l'educatrice, questa soluzione ha messo l'associazione davanti a una situazione peggiore rispetto a quella della stazione di Genova Principe: "Siamo arrivati a Milano Centrale due ore dopo l'orario previsto. Siamo stati fatti scendere in un posto non in sicurezza. In un posto dove i pullman non hanno la possibilità di fermarsi per far scendere delle persone". Secondo Neri spiega che ieri non è stato garantito da Trenitalia "uno spazio che avremmo avuto il diritto di avere in quanto prenotato". Sia lei che la presidente dell'Associazione hanno spiegato che era impossibile trovare un'altra soluzione considerato che "le persone in piedi erano ammassate".

La presidentessa dell'associazione Haccade, Giulia Boniardi, sottolinea che i passeggeri che erano sul treno hanno espresso sostegno e considerazione ai ragazzi: "C’è stata un’escalation di nervosismo sicuramente che è stata data dalle condizioni a cui le persone erano sottoposte. Non abbiamo sentito insulti nei nostri confronti". Quella che hanno vissuto i ragazzi è una situazione che l'associazione non aveva mai vissuto come questa volta: "L’acquisto dei biglietti tramite carta blu quindi già con la specifica della presenza di persone con disabilità, è stata fatta dieci giorni prima della partenza, Trenitalia dichiara che ha riservato dei posti su quel treno, di fatto gli operatori non hanno visto cartellini apposti".

La posizione di Trenitalia

Dal canto suo Trenitalia, in una nota stampa, ha spiegato che il treno arrivato a Genova Piazza Principe era in ritardo per un atto vandalico. Per questo motivo, l'azienda ha dovuto cambiare il convoglio a Savona. Nella stazione di Genova sono poi saliti diversi viaggiatori che hanno occupato tutti i posti compresi quelli tenuti liberi per la comitiva: "A quel punto il personale di assistenza alla clientela è salito a bordo per invitare le persone a liberare quei posti. Dopo circa venti minuti – si legge nel comunicato – nell’impossibilità di persuadere i clienti e permettere alla comitiva di viaggiare seduta e in maniera confortevole, com’era previsto, Trenitalia ha individuato una soluzione alternativa, utilizzando un pullman sostitutivo". L'azienda ha poi espresso "vivo dispiacere e sdegno per l'accaduto, rimborserà integralmente il biglietto a tutti i partecipanti".

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