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Treno negato a ragazzi disabili, l’onorevole Lisa Noja a Fanpage.it: “È un precedente inaccettabile”

“Il messaggio che passa è che chi non rispetta le regole viene tutelato, chi le rispetta e ha bisogni particolari invece viene spostato su un altro pullman”: a dirlo a Fanpage.it è l’onorevole di Italia Viva, Lisa Noja, relativamente al caso dei 25 ragazzi disabili costretti a scendere dal treno regionale Genova-Milano.
A cura di Ilaria Quattrone
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Il caso dei 25 ragazzi disabili costretti a scendere dal treno regionale Genova-Milano ha giustamente scatenato diverse polemiche. Nelle ultime ore si sono susseguite diverse disamine, ma nessuna di queste sembrerebbe sciogliere i dubbi che questo brutto episodio hanno fatto emergere. Per questo motivo, l'onorevole di Italia Viva Lisa Noja insieme all'onorevole Raffaella Paita presenteranno una interrogazione volta a chiedere l'esatta ricostruzione dei fatti. Uno dei punti poco chiaro è il coinvolgimento o meno della polizia ferroviaria: questa, in base alle informazioni ottenute da Fanpage.it, interviene solitamente per fari rispettare l'ordine pubblico. Quello che è certo è che, come detto a Fanpage.it dalla deputata Noja, è che "qualcosa è andato storto".

Onorevole, in queste ultime ore, stanno emergendo diversi dettagli. Secondo lei, chi è responsabile di quanto accaduto? È colpa solo di Trenitalia o una parte di responsabilità ce l'hanno anche i passeggeri che non hanno rinunciato al loro posto a sedere

Quei posti erano riservati e prenotati e dovevano essere lasciati liberi. La responsabilità, qualora i fatti siano verificati, è di chi doveva liberarli. Poi c'è la civiltà e la buona educazione. Nel momento in cui le regole vengono rispettate da alcuni, è necessario poi che vadano fatte rispettare a tutti. Episodi del genere non devono ripetersi perché passa il messaggio che chi è più prepotente e non rispetta le regole prevale su chi invece le rispetta e ha un diritto garantito. In questo episodio è stato violato il diritto di passeggeri paganti, che avevano pagato un servizio e questo va al di là della disabilità. Detto questo, civiltà vorrebbe che si tenesse conto di persone che, come in quel caso, avevano più difficoltà degli altri a pianificare un viaggio.

Rispetto alla soluzione trovata da Trenitalia, cosa ne pensa? 

Capisco che si era in una situazione di tensione e che la cosa più importante fosse mettere a riparo gli utenti. Probabilmente era una soluzione più comoda per l'operatore: tra fare alzare le persone e prendere il gruppo e spostarlo, è stata preferita quest'ultima. È comunque una soluzione inaccettabile: chi ha prenotato e pagato un servizio ha diritto di averlo.

L'onorevole di Italia Viva Lisa Noja
L'onorevole di Italia Viva Lisa Noja

Rispetto alla soluzione del pullman, di cosa non si è tenuto conto? 

Trenitalia solitamente richiede di attivarsi in anticipo e di richiedere assistenza. Richiede quindi all'utente con disabilità un'attenzione particolare a pianificare il suo viaggio: tutta questa attenzione richiesta vuole però poi un'attenzione all'utente. In questa occasione non si è tenuto conto che per una persona con disabilità è più complicato organizzare e pianificare un viaggio. Di tutti i passeggeri, quelli per cui bisognava avere più attenzione erano le persone con disabilità perché hanno esigenze più complesse. Bisognava attrezzarsi affinché i posti fossero tenuti liberi: è un precedente inaccettabile. Ripeto il messaggio che passa è che chi non rispetta le regole viene tutelato, chi le rispetta e ha bisogni particolari invece viene spostato su un altro pullman.

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