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Travolge e uccide due donne al casello: la Procura chiederà la perizia psichiatrica per il 39enne

Viaggiando a 150 km/h ha travolto e ucciso Laura Amato e Claudia Turconi. In cura dal 1995 per “disturbi psicotici”, è indagato per omicidio plurimo. La Procura chiederà la perizia psichiatrica per stabilire se è in grado di intendere e di volere.
A cura di Enrico Spaccini
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Servirà l'accertamento psichiatrico per valutare la capacità di intendere e di volere del 39enne che verso le 2:30 del 18 febbraio ha travolto con la sua auto la macchina con a bordo la 54enne Laura Amato e la sua amica 59enne Claudia Turconi. Viaggiava a 150 chilometri orari e ha ucciso sul colpo le due donne ferme alla barriera autostradale Ghisolfa sulla A4 Torino-Milano. Una volta che avrà ottenuto la documentazione medica sul caso, quindi, la Procura di Milano chiederà di effettuare una perizia psichiatrica anche per stabilire una sua eventuale pericolosità sociale.

Al momento, il 39enne italiano con origine marocchina si trova al reparto di Psichiatria dell'ospedale di Piacenza, dopo essere stato trasferito da quello del San Carlo di Milano. Venisse accertata una pericolosità sociale, questa potrebbe portare all'applicazione di una misura di sicurezza.

In cura dal 1995

La documentazione medica ha rivelato, intanto, che il 39enne era in cura dal 1995 per "disturbi psicotici". Il 16 febbraio sua moglie gli aveva suggerito di andare in ospedale in seguito a una crisi, per farsi prescrivere alcuni farmaci. Da quanto è emerso dalle indagini, condotte dal pm Paolo Filippini, è andato all'ospedale di Piacenza ma non si è fatto ricoverare.

Anzi, il giorno dopo il 39enne era all'aeroporto di Malpensa intenzionato a salire su un volo per il Marocco. Là, però, è stato fermato dagli operatori preoccupati dalle sue condizioni di salute. Così, hanno chiamato un'ambulanza che lo ha portato all'ospedale di Gallarate. Come a Piacenza, però, il 39enne se ne è andato ben presto dopo aver chiamato un suo cugino.

L'auto ripresa all'aeroporto e l'incidente

Quest'ultimo lo ha accompagnato all'aeroporto di Malpensa a riprendere la macchina. A quel punto, gli avrebbe consigliato di raggiungerlo a casa. Il 39enne, però, era stanco: salito in auto si è fermato in una piazzola. Quando ha ripreso a guidare, è finito per schiantarsi a 150 chilometri orari contro l'auto di Amato e Turconi senza mai frenare. Indagato per omicidio colposo plurimo, è risultato positivo a benzodiazepine e cannabis.

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