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Sparatoria a Milano, autopsia sul 45enne ucciso dalla polizia: segni dei proiettili ad altezza uomo

È stata disposta l’autopsia sul corpo di J.D., il 45enne ucciso nella notte a colpi di pistola da un poliziotto a Milano. L’esame aiuterà a chiarire la dinamica dell’accaduto e se la vittima fosse sotto effetto di droghe. Stando a quanto ricostruito, il 45enne sarebbe sceso in strada in stato d’alterazione e avrebbe aggredito con un coltello due poliziotti, uno dei quali ha sparato alcuni colpi di pistola. Due hanno raggiunto il 45enne, uccidendolo: un altro proiettile si è conficcato in un’auto parcheggiata, ad altezza d’uomo.
A cura di Francesco Loiacono
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Uno dei proiettili sul luogo della sparatoria di ieri notte a Milano (Foto Giancristofaro/Fanpage.it)
Uno dei proiettili sul luogo della sparatoria di ieri notte a Milano (Foto Giancristofaro/Fanpage.it)

Il pubblico ministero Paolo Storari ha disposto l'autopsia sul corpo di J.D., il 45enne ucciso nella notte a colpi di pistola da un poliziotto in via Sulmona, a Milano. L'esame servirà ad aiutare gli inquirenti a chiarire la dinamica della tragica sparatoria avvenuta poco dopo la mezzanotte all'altezza del civico 23, poco lontano dal palazzo in cui la vittima abitava con la famiglia.

Il palazzo in cui abitava la vittima (Foto: Giancristofaro/Fanpage.it)
Il palazzo in cui abitava la vittima (Foto: Giancristofaro/Fanpage.it)

Stando a quanto finora ricostruito, il 45enne, descritto dai vicini come una persona violenta e con problemi psichici, sarebbe sceso in strada in stato d'alterazione e brandendo un grosso coltello da macellaio, col quale si sarebbe scagliato contro due agenti che nel frattempo erano stati allertati dai vicini. Uno dei due poliziotti, forse indietreggiando, è caduto a terra. L'altro invece avrebbe reagito sparando tre colpi di pistola, due dei quali hanno colpito l'uomo all'inguine: il 45enne sarebbe morto quasi subito.

I segni dei proiettili ad altezza d'uomo

Come si può notare in alcune foto scattate dal giornalista di Fanpage.it Simone Giancristofaro sul luogo della sparatoria, uno dei proiettili si è conficcato in un'auto parcheggiata a lato del palazzo, ad altezza d'uomo. Diversi i residenti che avrebbero assistito alla sparatoria, e che sono già stati ascoltati dalla polizia. Sequestrate anche le immagini di alcune telecamere di sicurezza della zona, che potrebbero aiutare le indagini affidate alla squadra mobile diretta da Marco Calì. All'indomani della sparatoria sono diverse le persone che a Fanpage.it hanno parlato della vittima – che era sposata e aveva due figli – come di una persona con problemi: in passato a quanto pare era stato sottoposto anche a un Tso (trattamento sanitario obbligatorio). L'autopsia dovrà chiarire se lo stato di alterazione in cui si trovava l'uomo fosse dovuto all'assunzione di sostanze stupefacenti o altro. Per il poliziotti che ha sparato si profilerebbe l'ipotesi di reato di eccesso colposo di legittima difesa.

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