Riccardo Claris ucciso a Bergamo, il 19enne che lo ha accoltellato si è consegnato grazie alla madre

"Scendi, ci sono i carabinieri". Con queste parole, la madre di Jacopo De Simone avrebbe convinto il figlio 19enne a costituirsi confessando l'omicidio di Riccardo Claris, il 26enne che è stato ucciso con una pugnalata alla schiena nel corso di una lite tra due gruppi di tifosi, uno dell'Atalanta e l'altro dell'Inter, in via dei Ghirardelli, nei pressi del Gewiss Stadium a Bergamo.
Stando a quanto ricostruito, una volta in strada De Simone – fratellastro di Carmine Francesco, arrestato lo scorso 10 marzo per aver ucciso il 57enne Luciano Muttoni nella sua villetta di Valbrembo – si sarebbe diretto dai carabinieri giunti sul posto per eseguire tutti gli accertamenti del caso e lì, con poche parole, avrebbe confessato l'omicidio: "Sono stato io". Secondo quanto testimoniato agli inquirenti, lo avrebbe fatto con un coltello da cucina che aveva preso in casa prima di scendere in strada allertato dalla fidanzata, a suo dire, per difendere il fratello dai tifosi della squadra avversaria che lo avevano seguito sotto casa. Tutto sarebbe iniziato quando De Simone stava rincasando con tre amici, il fratello e la fidanzata davanti a loro. Appena entrato in casa avrebbe avvisato la madre di essere seguito da un quindicina di tifosi atalantini, dettaglio poi confermato dalle telecamere visionate dagli investigatori. De Simone si sarebbe accorto, però, che il fratello che credeva essere davanti a lui non era mai arrivato a casa. Sarebbe stato questo a spingerlo a prendere il coltello dalla cucina e a tornare in strada. In seguito, mentre rincasava la madre – anche lei uscita in cerca del figlio – avrebbe poi trovato il corpo senza vita di Riccardo Claris accoltellato a terra e, poco dopo, il figlio con un taglio alla mano nell'appartamento. È a quel punto che la donna avrebbe detto al figlio di costituirsi.
Al momento De Simone si trova nel carcere di Brescia, accusato di omicidio volontario, per il pm Guido Schininà aggravato dai futili motivi. Oggi pomeriggio, martedì 6 maggio, verrà interrogato dal gip Maria Beatrice Parati, per la convalida dell’arresto e la decisione sulla misura cautelare. Nonostante la confessione, i carabinieri del nucleo operativo di Bergamo stanno continuando le indagini per chiarire alcuni dettagli. De Simone avrebbe, infatti, raccontato di essere stato affrontato da Claris e di aver usato la lama per difendersi. Non esistono, però, telecamere a confermare o smentire tale versione dei fatti. Inoltre, la versione di De Simone rimarrebbe al momento senza riscontri poiché il 19enne non avrebbe segni di botte e il colpo alla vittima sarebbe stato inferto da dietro, alla schiena. Dall'altro lato le parole della sorella di Claris: "Riccardo non ha alzato le mani contro nessuno. Dalle constatazioni delle forze dell'ordine molto probabilmente è stato colpito alle spalle, mentre tornava a casa". Dunque, per fare chiarezza su quanto accaduto, le forze dell'ordine stanno eseguendo tutti gli accertamenti necessari a ricostruire l'esatta dinamica della vicenda e accertare la responsabilità delle persone coinvolte. Infine, domani, mercoledì 7 maggio, si terrà l’autopsia sul corpo di Claris al Papa Giovanni, con il medico legale Luca Tajana.