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Rhove a processo per il video di una canzone: il rapper ha bloccato il traffico di Milano con le bici

Il rapper Rhove deve affrontare un processo per aver bloccato il traffico di Milano con le biciclette dei suoi fan. A maggio 2022, il 22enne di Rho aveva organizzato un raduno per registrare il video di una canzone senza avvisare il Questore.
A cura di Enrico Spaccini
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Un frame del video La Province 2 e Rhove
Un frame del video La Province 2 e Rhove

Centinaia di ragazzi hanno invaso a maggio dell'anno scorso le vie di Milano con le loro biciclette. In testa al gruppo, partito in corteo da via Vittor Pisani fino a piazza della Repubblica, c'era Samuel Roveda, il rapper milanese meglio conosciuto con il nome di Rhove. Il raduno, infatti, era stato organizzato proprio da lui per registrare il video di una sua canzone e che ora gli sta costando un processo.

Stando a quanto ricostruito dalla pm Roberta Amadeo, il rapper 22enne di Rho avrebbe violato il regio decreto del 1931. In particolare, Rhove non avrebbe rispettato l'articolo 18 del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza che prevede l'obbligo per i promotori "di una riunione in luogo pubblico o aperto al pubblico" di avvisare "almeno tre giorni prima" il Questore della città.

L'evento era stato pubblicizzato dal rapper attraverso i propri canali social. L'appuntamento era fissato alle 14 davanti alla stazione Centrale di Milano e ognuno era invitato a portare le bici. In centinaia hanno risposto a quell'appello portando la propria due ruote con la quale hanno sfrecciato per la città e qualcuno di loro è apparso anche nel filmato della canzone LaProvince2 poi pubblicata a fine maggio.

Né Rhove né gli altri tre organizzatori dell'evento, però, avrebbero dato avviso del raduno e ora devono affrontare il processo davanti al Tribunale di Milano. È probabile che il tutto si concluda con un'ammenda, visto che non ci sono stati particolari incidenti ma solo un malcontento diffuso per gli automobilisti che si sono ritrovati di fronte quella folla di ciclisti. I fan che hanno partecipato alle riprese non rischiano comunque conseguenze penali.

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