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Picchiato dai compagni di cella, 19enne in ospedale con gravi lesioni alla milza e mandibola: 4 indagati

Quattro giovani detenuti del carcere San Vittore sono indagati per aver picchiato e minacciato un compagno di cella di 19 anni. La vittima ne è uscita con la perdita della milza e una frattura parzialmente scomposta della mandibola.
A cura di Enrico Spaccini
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In quattro avevano bloccato, picchiato, minacciato e costretto a bere urina un loro compagno di cella. Lo avevano anche costretto a sottoscrivere una falsa dichiarazione agli agenti penitenziari nella quale assicurava di non aver avuto problemi con gli altri detenuti. Lui, 19enne, se l'è cavata con la perdita della milza e una frattura scomposta della mandibola. I compagni di cella, tutti tra i 20 e 23 anni, invece, hanno ricevuto l'avviso di conclusione delle indagini preliminari e la richiesta di processo con le accuse di lesioni aggravate e violenza privata.

L'aggressione nella notte del 26 settembre

Secondo quanto ricostruito dall'inchiesta, l'aggressione sarebbe avvenuta lo scorso 26 settembre in una cella del reparto "giovani adulti" del carcere San Vittore di Milano. Verso le 21:30, uno dei quattro avrebbe chiesto dettagli sulla ragione della sua prigionia, facendo riferimento a supposti approcci di natura sessuale che avrebbe compiuto sui fratelli minori. Storia in contrasto con il passato giudiziario del 19enne, arrestato per una rapina.

A quel punto, in nome di un presunto "codice" penitenziario che bersaglia i detenuti per vicende di natura vagamente sessuale, un secondo compagno di cella lo avrebbe iniziato a colpire il detenuto seduto al tavolo con pugni in faccia. Il primo lo ha afferra alla gola per non farlo gridare e alla fine in quattro si sono scaraventati sul 19enne colpendolo ripetutamente con calci, pugni, sgabelli di legno e un manico di scopa. Al termine del pestaggio, intorno alle 2 di notte, lo avrebbero costretto a bere urina da un bicchiere.

Le indagini e la richiesta di processo

Il 19enne ne è uscito senza milza, con una frattura parzialmente scomposta della mandibola e lesioni gravissime da 45 giorni di prognosi. Dopo quella notte, è stato anche minacciato affinché non raccontasse nulla di quanto accaduto. Avrebbe dovuto minimizzare l'aggressione e dire che si era trattata di una banale lite. Per estorcere queste dichiarazioni, lo avevano minacciato di un altro pestaggio e di "far tagliare la gola" alla madre di cui aveva detto nome e indirizzo.

Nel corso di un'indagine interna, la direzione dell’istituto, i dottori e l'amministrazione penitenziaria hanno rilevato diverse incongruenze nei racconti dei protagonisti e hanno riferito tutto alla Procura. Ora, la pm Maria Letizia Mocciaro gli contesta i reati di lesioni aggravate e di violenza privata e ha avanzato la richiesta di processo per i quattro detenuti.

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