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Perché è scoppiato l’incendio a San Giuliano Milanese: quali sono le ipotesi sul campo

La Procura di Lodi, competente per il territorio del Sud Milanese, ha aperto un fascicolo sulla vicenda: le accuse sono di incendio colposo e di lesioni plurime aggravate. Per il momento, a carico di ignoti.
A cura di Francesca Del Boca
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Una colonna di fumo visibile in tutta Milano. Per ore migliaia di litri di solventi hanno preso fuoco alla Nitrolchimica, ditta di San Giuliano Milanese che si occupa dello smaltimento di rifiuti pericolosi. Due gli ustionati gravi tra cui uno attualmente ricoverato in Rianimazione, sei i dipendenti feriti in tutto. E un danno ambientale, sull'ecosistema e sui cittadini della zona, ancora tutto da valutare.

Questo il bilancio dell'incendio che ieri mattina si è scatenato in una zona industriale petrolchimica del sud Milanese. La Procura di Lodi, competente per il territorio, intanto ha aperto un fascicolo sulla vicenda: questo disastro è colpa di qualcuno? E perché?

Le ipotesi secondo la Procura di Lodi

L'accusa è di incendio colposo e di lesioni plurime aggravate. Per il momento, a carico di ignoti. Così come, sempre per il momento, i tecnici del Nucleo investigativo dei Vigili del fuoco non sono ancora riusciti ad accedere all’area per il troppo calore e per il rischio di crolli. Ma gli inquirenti vogliono vederci chiaro.

Soprattutto per quanto riguarda l'esplosione che, secondo molti testimoni, avrebbe dato origine al rogo. Sarebbe avvenuta intorno alle 10 di mattina dentro la fabbrica della Tomolpack, azienda accanto alla Nitrolchimica addetta alla lavorazione e alla produzione di materie plastiche. In tanti riferiscono che si sia trattato di un macchinario: per la precisione, una trinciatrice surriscaldata dopo un cortocircuito.

La sirena d'allarme

Era difettoso? La responsabilità del suo malfunzionamento è da attribuire a qualche negligenza? Oppure a causare il botto sono state le azioni degli operai che lavoravano intorno al macchinario, visto che, secondo alcuni operai delle ditte limitrofe, un attimo prima dell’esplosione si è udita distintamente una sirena d’allarme?

I rischi per la salute

Insomma, è ancora tutto da scoprire. Come precisa del resto la Procura, per il momento è possibile disporre unicamente di "semplici ipotesi investigative". Come è da valutare ancora il pericolo effettivo per la salute dei cittadini: migliaia di litri di solventi bruciati per ore e ore e liberati nell'aria, hanno rappresentato un pericolo? Da valutare poi anche il rischio amianto nelle lastre di copertura del tetto.

L'Arpa lombarda, per il momento, rassicura:"Le rilevazioni effettuate nelle aree intorno al sito dell'incendio con strumentazione portatile non hanno evidenziato significative variazioni della concentrazione degli inquinanti monitorati", scrive sul proprio sito. Secondo le prime misurazioni, insomma, non si sarebbe trattato di una nube tossica. Per gli esiti definitivi, però, bisognerà attendere ancora 72 ore.

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