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Omicidio di Giulia Tramontano

Omicidio Giulia Tramontano, tutte le bugie del compagno Alessandro Impagnatiello prima della confessione

Alessandro Impagnatiello aveva raccontato di essere uscito domenica mattina per andare al lavoro e quando era rientrato nel primo pomeriggio la sua compagna Giulia Tramontano era scomparsa: tutte le bugie dell’arrestato prima della confessione.
A cura di Giorgia Venturini
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Aveva provato a convincere investigatori e inquirenti con una sua versione dei fatti prima di confessare l'omicidio della fidanzata Giulia Tramontano. Alessandro Impagnatiello aveva raccontato di essere uscito domenica mattina per andare al lavoro e quando era rientrato nel primo pomeriggio la sua compagna Giulia Tramontano, incinta di sette mesi, era scomparsa. Aveva chiamato lui i militari e davanti  ai carabinieri aveva detto che la compagna era sparita. La verità poi l'ha raccontata davanti al pubblico ministero nella serata di ieri mercoledì 31 maggio: dopo una lite, ha accoltellato Giulia e ha provato a nascondere il corpo.

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Con il passare delle ore tutte le sue bugie sono cadute una a una. Troppe contraddizioni, intanto il corpo di Giulia non si trovava. Gli inquirenti hanno iniziato a indagare per femminicidio. Ma quante sono le bugie che ha raccontato agli investigatori?

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Tutte le bugie di Alessandro Impagnatiello

Nella prima versione dei fatti il 30enne Alessandro Impagnatiello avrebbe raccontato – come si legge in un verbale dei carabinieri – che sua madre era entrata in casa e gli avrebbe riferito che Giulia non c'era: era presente il suo zaino di pelle però con dentro il portafogli. Ha raccontato però che fin da subito non è stato trovato il suo cellulare. L'indagato ha raccontato che all'interno del portafogli non erano stati trovate però tutte le carte, abbonamento dei mezzi pubblici compreso. Questo avrebbe fatto intendere che si era allontanata di sua spontanea volontà e che aveva preso qualche mezzo pubblico.

Alessandro Impagnatiello aveva spiegato subito che mancavano dei soldi contanti da un loro armadietto di casa: mancano 400 o 500 euro. Ora dovrà spiegare tutto nel dettaglio e chiarire se ha fatto lui sparire soldi e tessere per cercare di depistare le indagini. In questi giorni in casa ha accolto anche i parenti della ragazza arrivati dalla Campania: con loro è sempre apparso preoccupato.

Trasferito in carcere Alessandro Impagnatiello

Ora è stato trasferito dalla caserma dei carabinieri di Senago nel carcere milanese di San Vittore: è in corso di notifica il fermo emesso dalla pm Alessia Menegazzo in cui Impagnatiello è accusato di omicidio volontario aggravato, soppressione di cadavere e interruzione di gravidanza non consensuale.

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