Olimpiadi Milano-Cortina 2026, giudice invia a Consulta il decreto del governo: “È incostituzionale”

Nella giornata di oggi, giovedì 6 novembre 2025, la giudice per le indagini preliminari di Milano, Patrizia Nobile, ha trasmesso alla Corte Costituzionale gli atti d'inchiesta della Procura di Milano che indaga per turbativa d'asta e corruzione sugli appalti e le gare del settore digital svolte dalla Fondazione Milano-Cortina. In particolare, la magistrata ha chiesto alla Consulta di esprimersi sulla legittimità del "Salva Olimpiadi".
Il decreto legge, voluto dal Governo, era entrato in vigore nell'estate 2024 e mirava proprio a "blindare" la Fondazione per tutelarla proprio dalle inchieste per turbativa d'asta della Procura meneghina. E per farlo, ha riconosciuto la Fondazione come un "ente di diritto privato". Questo perché il reato di turbativa d'asta – e quando vi siano atti che possano "turbare" il normale svolgimento di una gara o bando – può essere contestato solo per enti pubblici, non privati. Di conseguenza, affermare che le attività della Fondazione non siano pubbliche, ma dettate da "condizioni di concorrenza" e da "criteri imprenditoriali", impedisce di contestare la turbativa d'asta e costringerebbe la Procura ad archiviare.
Questo decreto-legge quindi potrebbe far archiviare due procedimenti della Procura di Milano. Il primo è quello che vede indagati l'ex amministratore delegato di Fondazione Milano-Cortina Vincenzo Novari e l'ex dirigente sempre di Fondazione Massimiliano Zuco. Entrambi sono indagati per un appalto da 1,8 milioni di euro per i servizi digitali che, secondo l'accusa, avrebbero favorito la società Vetrya nell'aggiudicazione, il cui ex rappresentante legale Luca Tomassini è stato indagato. Il secondo è quello a carico di altri quattro indagati dove gli stessi servizi venivano poi appaltati a Deloitte Consulting srl. Già in quella estate, la Procura aveva sollevato l'incostituzionalità del decreto-legge. E oggi, giovedì 6 novembre, anche il gip ha ritenuto incostituzionale il decreto. Entrambi i procedimenti resteranno sospesi fin quando non deciderà la Corte Costituzionale.