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Nicolò Maja operato di nuovo mentre il padre viene condannato all’ergastolo: “Temevo uno sconto di pena”

Dopo la conferma dell’ergastolo per Alessandro Maja, condannato anche in Corte d’Assise d’appello per l’omicidio di moglie e figlia e per il tentato omicidio del figlio, parla a Fanapge.it Nicolò Maja: “Era quello che speravo”.
A cura di Chiara Daffini
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Nicolò Maja
Nicolò Maja

Alessandro Maja è stato condannato anche dai giudici della Corte d’Assise d’Appello all’ergastolo e a un isolamento diurno di un anno e mezzo: la notte tra il 3 e il 4 maggio 2022 aveva ucciso a martellate la moglie e la figlia.

Assente in aula il figlio Nicolò, l'unico sopravvissuto alla strage di Samarate. Il ragazzo, oggi 25enne, quella notte perse la mamma, Stefania Pivetta, e la sorella Giulia. Maja tentò di uccidere anche il figlio, che tutt'ora, in seguito ai traumi riportati, continua a sottoporsi a delicati interventi chirurgici, l'ultimo dei quali eseguito a inizio febbraio. Motivo per cui oggi non ha potuto presenziare al processo. Lo abbiamo raggiunto telefonicamente.

Nicolò, come ti sei sentito dopo la sentenza?

"Diciamo che era quello che speravo. L'ho appreso dai giornali e aspetto che il nonno venga in ospedale a trovarmi e mi racconti. Posso dire che temevo uno sconto di pena, ma per fortuna non è avvenuto".

Chiede perdono per aver cancellato la sua famiglia.

"È quello che ha fatto".

Vi siete più sentiti?

"L'ultima sua lettera è arrivata poco prima di Natale, poi più niente, credo che passeranno anni prima di prendere in considerazione l'ipotesi di incontrarlo, però resta la domanda che mi faccio da quel giorno: che cosa è scattato in lui? Perché l'ha fatto?".

Come stai provando a reagire?

"Mi stanno aiutando i miei amici e i nonni, poi cerco di tenermi impegnato. Ho iniziato a lavorare qualche ora in un bar di Milano, per a casa qualcosa. Dopo la convalescenza da questo intervento c'è l'ipotesi di iniziare a lavorare in un'azienda areonautica, visto che prima che accadesse quello che è accaduto avevo appena preso il brevetto".

Hai un desiderio?

"Domenica 18 febbraio mia sorella Giulia avrebbe compiuto 18 anni e sono molto dispiaciuto di non poter essere fuori dall'ospedale per ricordarla in un qualche modo, cosa che comunque farò quando uscirò. Vorrei che lei fosse contenta quel giorno".

Stefania Pivetta e Giulia Maja
Stefania Pivetta e Giulia Maja
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