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Nerviano, clienti trovati dentro al bar nonostante la zona arancione: locale chiuso e multe

Locale chiuso fino al 4 gennaio e clienti multati di 400 euro. Questo l’esito dei controlli operati nella giornata del 30 dicembre dai carabinieri di Nerviano (Milano) in un bar di Garbatola, frazione della cittadina, che hanno trovato all’interno dell’attività dodici individui intenti a consumare nonostante i divieti anti Covid.
A cura di Filippo M. Capra
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Foto: Questura di Milano (Repertorio)
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Nonostante il regime di zona arancione in vigore, i clienti di un bar di Garbatola, frazione di Nerviano, cittadina in provincia di Milano, sono stati trovati all'interno del locale per consumare le proprie bevande. Per questo motivo, lo scorso 30 dicembre, i carabinieri li hanno sanzionati, procedendo con la chiusura del bar fino al prossimo 4 gennaio.

Clienti consumano all'interno del bar, locale chiuso

Secondo quanto riportato dai militari, una pattuglia in giro per Nerviano per i consueti controlli sul territorio hanno notato che il locale in questione che si trova in via Filzi non stava rispettando le disposizioni anti Covid. Secondo quanto stabilito dal Governo, infatti, il bar poteva solamente procedere con la vendita ad asporto dei propri prodotti, mentre all'interno delle sue mura erano presenti alcuni clienti che stavano consumando caffè e quant'altro. In totale, sono stati dodici gli individui multati dai carabinieri per 400 euro. Sanzionato anche il titolare del locale che si è visto notificare l'obbligo di chiusura della propria attività commerciale il giorno seguente, giovedì 31 dicembre, fino a dopodomani, lunedì 4 gennaio.

Party con 126 invitati senza mascherina, multati

Tra le violazioni registrate nel periodo natalizio, tra zona rossa e zona arancione, anche il party di fine anno organizzato in un resort di lusso sul lago di Garda dove i 126 partecipanti sono stati multati per non aver rispettato le direttive del Governo. Tra mancato distanziamento e mascherine assenti, il caso ha sollevato un grande polverone mediatico, nonostante i pranzi all'interno degli alberghi fossero concessi. A tal proposito, il gesto del resort ha chiesto "umilmente scusa" in un post su Facebook, promettendo che non si ripeterà più una situazione simile.

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