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Milano, trovato il cadavere di un uomo al boschetto della droga di Rogoredo: disposta l’autopsia

Tragica scoperta a Milano, nel cosiddetto boschetto della droga di Rogoredo: un uomo di 45 anni è stato trovato senza vita all’interno di una cascina abbandonata. Gli investigatori non avrebbero dubbi: ad ucciderlo una overdose. Tuttavia, per fugare ogni dubbio sulle cause del decesso, è stata disposta l’autopsia sul suo corpo.
A cura di Filippo M. Capra
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Macabra scoperta nella mattinata di oggi al cosiddetto boschetto della droga di Rogoredo, a Milano, dove in una cascina abbandonata è stato rinvenuto il cadavere di un uomo di 45 anni. Secondo quanto riportato dalle forze dell'ordine, nei pressi del corpo senza vita dell'uomo sarebbero state trovate due siringhe usate. Il cadavere, poi, non presentava segni di violenze. Per questi motivi, gli inquirenti danno maggiori crediti all'ipotesi che ad ucciderlo sia stata una overdose. Per fare comunque chiarezza estrema sulle cause del decesso dell'uomo, è stata disposta l'autopsia. Dopo i primi accertamenti, i carabinieri hanno scoperto che la vittima era tossicodipendente e senza fissa dimora. Il suo corpo è stato trovato disteso su un materasso all'interno della cascina.

Il boschetto della droga di Rogoredo

Il boschetto della droga di Rogoredo è una piaga della città di Milano e per gli abitanti della zona, oltre che per gli individui che vengono ridotti a frequentarlo a causa della loro dipendenza. Diversi, nel corso degli anni, gli interventi delle forze dell'ordine per cercare di sgomberarlo per poi procedere ad operazioni di bonifica. Per il momento, però, nonostante gli sforzi messi in campo, la situazione resta ancora critica. Purtroppo il rinvenimento di oggi è solo l'ultimo tragico episodio in ordine cronologico delle recenti cronache che riguardano la zona. Dopo esserci stato in visita circa due anni fa, prima della pandemia Covid, il sindaco di Milano Beppe Sala aveva scritto su Facebook: "C’è ancora molto da fare, ma un grande cambiamento c’è stato. Abbiamo dato un segnale di forza, determinazione e di collaborazione. Le Forze dell’Ordine, gli Alpini e Italia Nostra hanno fatto un lavoro incredibile. L’unico modo per recuperare l’area sembrava essere quello di ripulire e tagliare tutta la vegetazione, per controllare meglio. Stiamo probabilmente vincendo la sfida di lasciare la vegetazione e riappropriarci di questo spazio. Di lavoro ce n’è ancora da fare. Soprattutto bisognerà tenere gli occhi aperti perché è chiaro che ci potrebbero essere dei ritorni".

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