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Milano, primario condannato per corruzione: sei anni e sei mesi a Norberto Confalonieri

Il Tribunale di Milano ha condannato a sei anni e sei mesi l’ex primario dell’ospedale Pini di Milano, Norberto Confalonieri. Il medico è stato ritenuto responsabile del reato di corruzione. Per i giudici aveva favorito l’acquisto di protesi ortopediche delle aziende farmaceutiche multinazionali Johnson & Johnson e B. Braun in cambio di soldi e inviti a partecipare a trasmissioni televisive e convegni.
A cura di Ilaria Quattrone
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Norberto Confalonieri, ex primario dell'ospedale Gaetano Pini di Milano, è stato condannato dal Tribunale a sei anni e sei mesi di reclusione per corruzione. Confalonieri doveva rispondere dell'accusa di aver ottenuto denaro in cambio di presunte sponsorizzazioni di protesi.

Avrebbe ottenuto denaro in cambio di presunte sponsorizzazioni

Oltre al medico, erano stati accusati di corruzione anche un agente di commercio e un dipendente della multinazionale Johnson&Johnson. Secondo i giudici, Confalonieri aveva favorito l'acquisto di protesi ortopediche delle aziende farmaceutiche multinazionali Johnson & Johnson e B. Braun in cambio di soldi e inviti a partecipare a trasmissioni televisive e convegni. Oltre alla corruzione, all'ex primario erano state contestati due episodi di presunte lesioni ai danni di alcuni pazienti. Per queste accuse Confalonieri era stato prosciolto nonostante, durante le indagini, fossero emerse delle intercettazioni nelle quali il medico avrebbe parlato di un femore rotto a un'anziana per allenarsi.

Le accuse di lesioni nei confronti di alcuni pazienti

Proprio quelle intercettazioni – che gli erano costate una carriera brillante come chirurgo – erano state, secondo Confalonieri, estrapolate dal contesto: "Non ho rotto il femore apposta. Il verbo allenarmi era goliardico", aveva scritto nella sua memoria difensiva. Oltre che per le accuse di lesioni, Confalonieri era stato accusato anche del reato di turbativa d'asta. Tutte queste accuse gli erano costate l'arresto il 23 marzo 2017. L'ex primario era poi uscito dal carcere nel novembre del 2018.

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