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Menaggio, fiamme nella villa del russo Solovyev, il sindaco: “I responsabili non sono del territorio”

Il sindaco di Menaggio a Fanpage.it spiega che gesti simili “gettano una cattiva ombra sulla nostra comunità e sul nostro territorio. Un’ombra che non vogliamo e che non meritiamo, perché certi gesti non ci appartengono”.
A cura di Giorgia Venturini
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Continuano le indagini per cercare gli autori che nella notte del 6 aprile hanno sparso vernice rossa e cercato di appiccare un incendio nelle due ville dell'oligarca russo sul lago di Como. Al lavoro ci sono i carabinieri del comando provinciale: per avere un nome e cognome dei responsabili ci vorrà però ancora del tempo. Utili potranno essere le immagini delle telecamere di video sorveglianza della zona così come i racconti di alcuni residenti che avrebbero visto fuggire tra i boschi due persone con il cappuccio in testa proprio, proprio qualche minuto dopo cui si sarebbero verificati gli atti vandalici. Unica cosa certa è che entrambe le ville diventate bersaglio di un incendio, di scritte sui muri e di vernice rossa in piscina sono di proprietà dell'oligarca russo Vladimir Solovyev, nonché uno dei fedelissimi del presidente Putin. Il famoso presentatore tv russo era stato settimane fa destinatario di alcune sanzioni imposte dall'Unione europea decise dopo lo scoppio della guerra in Ucraina. Allora la Guardia di Finanza aveva messo sotto sequestro le due ville. Così come è chiaro che il motivo degli atti vandali sia legato al disprezzo della guerra, tanto che le scritte comparse fuori da una delle due ville erano "killer" e "No War.

Tra le ipotesi anche quella dei dissidenti russi

Nella villa che si trova nel comune di Menaggio, in provincia di Como, i due vandali hanno tentato di appiccare un incendio direzionando il fuoco con dei pneumatici. Fortunatamente i vigili del fuoco intervenuti immediatamente hanno spento le fiamme prima che provocassero danni. Il sindaco del paese Michele Spaggiari ha precisato a Fanpage.it che "sono quasi certo che i responsabili non sono residenti della zona". Per due motivi: "La strada statale era stata riparta solo il pomeriggio prima, questo vuol dire che per arrivare in paese era molto più veloce e più facile. Non è un caso quindi che si sia attesa la riapertura. Inoltre nessun residente della zona aveva mostrato qualche precedente segnale di odio. Neanche in qualche pagina social locale. Insomma, nessuna minaccia è mai arrivata dal territorio". Tra le ipotesi anche quella che si siano trattati di dissidenti russi dal momento che alcune scritte fatte con la vernice rossa contenevano degli elementi in cirillico. Stando a quando precisa Il Corriere della Sera, l'analisi grafologica delle scritte sui muri della villa di russo a Pianello del Lario ha "isolato" una mano abituata a scrivere in cirillico. La Prefettura intanto sta pensando di rafforzare le misure di sorveglianza attorno alle due ville.

La villa a Menaggio, in provincia di Como, dove è avvenuto il tentativo di incendio
La villa a Menaggio, in provincia di Como, dove è avvenuto il tentativo di incendio

Il sindaco: Gesti come questi mettono in difficoltà la nostra comunità

Il sindaco di Menaggio poi tiene a precisare: "Tutti noi condanniamo fermamente l’operato del presidente Putin per quanto sta portando avanti con l’aggressione ingiustificata e senza senso nei confronti dell’Ucraina. Gli organismi internazionali e i singoli stati stanno mettendo in atto una serie di azioni che mirano a stringere il cerchio attorno al presidente russo per costringerlo a cambiare atteggiamento e a desistere dal suo operato". Nel frattempo a Menaggio, come in molte altri comuni d'Italia, si stanno accogliendo centinaia di migliaia di profughi ucraini "cercando, per quanto possibile, di dar loro aiuto e supporto nella speranza che presto possano tornare alle loro case, perché ciò vorrebbe dire che la guerra è finita. Nessuna azione individuale può modificare la situazione in essere, soprattutto azioni sconsiderate e senza senso come quelle di stamattina. Gesti come questo non servono a mettere fine al conflitto in corso, non danno speranza al popolo ucraino, non permettono ai profughi di tornare alle loro case e alle loro vite". Il sindaco – tramite una nota inviata a Fanpage.it – poi conclude: "L’unica conseguenza è quella di gettare una cattiva ombra sulla nostra comunità e sul nostro territorio. Un’ombra che non vogliamo e che non meritiamo, perché certi gesti non ci appartengono. Sono certo che i responsabili di questo gesto non siano né di Menaggio né del territorio. Spero che al più presto venga fatta chiarezza su quanto accaduto e su chi siano i responsabili".

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