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Maratona di trapianti all’Ospedale di Bergamo: 6 in meno di 24 ore

L’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo ha eseguito con successo sei trapianti in 24 ore: tra i pazienti anche un bimbo di 10 anni e un uomo di 44 malato terminale di Coronavirus e salvato grazie a un doppio trapianto di polmoni. “È l’ennesima dimostrazione – ha commentato Fabio Pezzoli, direttore sanitario dell’Asst Papa Giovanni XXIII – di come una vita che se ne va può salvarne tante altre appese a un filo. Oltre alla generosità dei donatori e delle loro famiglie”.
A cura di Giorgia Venturini
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Sei trapianti in un giorno. È questo il record raggiunto all'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo quando all'alba del 23 giugno ha portato a termine con successo tutte le operazioni iniziate con una maratona chirurgica 24 ore prima: tra i pazienti anche un bambino e un malato terminare di Covid, 70 i medici coinvolti.

I primi tre trapianti

La prima a ricevere un cuore nuovo è una ragazza di 21 anni, già sottoposta a trapianto 15 anni fa e affetta da una grave cardiopatia congenita. Da marzo le sue condizioni si erano fortemente aggravate tanto che solo le cure intensive riuscivano a mantenerla in vita. Passano poche ore e in serata arriva un’altra segnalazione di un cuore disponibile: questa volta per un bimbo di 10 anni in lista per un trapianto da settembre dell’anno scorso. Quando la giovane 21enne si trovano in sala operatoria, per un uomo di 44 anni è in corso un doppio trapianto di polmoni: le condizioni del 44enne si erano aggravate a inizio giugno tanto che soffriva di un'insufficienza respiratoria terminale causata proprio dal suo contagio al Coronavirus.

Altri tre trapianti

La giornata dei medici del Papa Giovanni non finisce qui. Alle 11 del 22 giugno in sala operatoria inizia il trapianto di fegato per una donna di 65 anni affetta da cirrosi epatica in progressivo peggioramento: la sua condizioni l'aveva costretta a un ricovero in terapia intensiva lo scorso 16 giugno. E ancora: nemmeno un’ora dopo, poco prima delle 18, inizia un trapianto di rene singolo in un paziente di 45 anni, in dialisi dal 2005 e già sottoposto a trapianto nel 2008, allora senza successo. Non passa neanche un giorno che nella notte inizia un altro trapianto di rene singolo, in un paziente di 33 anni, in lista dal 2016.

Direttore generale: Straordinaria capacità dei nostri medici

"Questa maratona chirurgica – ha commentato Maria Beatrice Stasi, direttore generale dell’Asst Papa Giovanni XXIII – conferma la storica competenza dell’Ospedale di Bergamo nel campo dei trapianti e la straordinaria capacità dei nostri professionisti di lavorare in team". E ancora: "Non siamo nuovi a performance di questo tipo, soprattutto durante i periodi estivi, ma questa volta, dopo i mesi bui dell’emergenza Covid, questi risultati appaiano ancora più limpidi e significativi".

Per Fabio Pezzoli, direttore sanitario dell'Asst Papa Giovanni XXIII, il trapianto è l'ennesima dimostrazione di come "una vita che se ne va può salvarne tante altre appese a un filo". E poi aggiunge: "Oltre alla generosità dei donatori e delle loro famiglie, in questo caso ha fatto la differenza l’organizzazione della rete donazione-trapianto esistente in Italia e quella interna dell’Ospedale di Bergamo, che si sono sommate alla disponibilità e alla tenacia delle équipe chirurgiche e rianimatorie del Papa Giovanni, sempre disposte a tutto per salvare una vita. Lo abbiamo dimostrato durante l’emergenza sanitaria legata alla pandemia da Covid-19 e lo dimostriamo tutti i giorni".

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