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Elezioni politiche 2022

Lara Comi, ancora sotto processo per truffa, potrebbe tornare al Parlamento europeo

Con l’elezione in Senato di Silvio Berlusconi si libera un posto all’Europarlamento di Bruxelles. E spetterebbe a Lara Comi, ancora sotto processo per truffa nell’ambito dell’inchiesta Mensa dei poveri. “Sono innocente, chissà”, commenta lei.
A cura di Francesca Del Boca
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Lara Comi
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È sotto processo per truffa ai danni del Parlamento europeo, ma potrebbe tornare presto a sedersi in aula come deputata. "Chissà", rimane laconica Lara Comi, da vent'anni uno dei simboli della giovane Forza Italia.

L'elezione di Silvio Berlusconi a Roma

Sì, perché con un plebiscito di oltre il 50 per cento dei voti nella "sua" Monza, Silvio Berlusconi può rientrare in Senato sul tappeto rosso: l'aveva abbandonato (a forza) nel 2013, dopo la condanna definitiva per frode fiscale. Resta così vuoto il seggio occupato dal Cavaliere all'Europarlamento di Bruxelles.

Chi potrà dunque prendere il suo posto?

Lara Comi al posto di Silvio Berlusconi?

Naturalmente la prima dei non eletti del 2019, già veterana degli scranni europei dopo ben tre legislature da deputata: Lara Comi, forzista 39enne e fedelissima fin dal 2002, quando non aveva neanche 20 anni e già nella sua Saronno faceva da assistente a Mariastella Gelmini.

Fin qui tutto bene. O forse no, visto che la (ex) promessa di Forza Italia è ancora coinvolta nel maxi processo ribattezzato "Mensa dei Poveri": si tratta di uno dei filoni dell’inchiesta su presunto sistema di mazzette, nomine pilotate, appalti e finanziamenti illeciti in Lombardia che aveva al centro Nino Caianiello, ex coordinatore di Forza Italia a Varese. 

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Il parlamento europeo contro Lara Comi

Nella bufera, anche Lara Comi. Il 14 novembre 2019 viene infatti arrestata e posta ai domiciliari per corruzione, finanziamento illecito e truffa ai danni per Parlamento Europeo per circa 500mila euro: denaro che, secondo la procura, era stato incassato da lei o dal padre attraverso contratti per prestazioni mai effettuate, e assegnate solo formalmente a persone del suo staff.

Dopo la revoca dei domiciliari nel dicembre del 2019, era stata rinviata a giudizio nel luglio del 2021, e visto archiviare intanto un filone dell’inchiesta in cui era indagata con il presidente degli industriali lombardi Marco Bonometti per un finanziamento illecito da 31mila euro. Ma lei, in questi tre anni, si è sempre professata innocente.

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Il ritorno a Bruxelles?

Anche ieri, quando fuori dall'aula di tribunale alcuni giornalisti le hanno domandato del possibile ritorno a Bruxelles dopo l'elezione in Senato a Roma di Silvio Berlusconi. “Sono innocente, e lo sto provando“, il suo commento lapidario. "Chissà", risponde a chi le chiede conto di questa indiscrezione. Che sia un implicito sì? 

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