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Lombardia, 43 arresti tra politici e imprenditori

Inchiesta Mensa dei poveri, oltre 60 a processo: tra loro Lara Comi, Tatarella e Altitonante

Oltre 60 persone sono state rinviate a giudizio nell’ambito dell’inchiesta “Mensa dei poveri”, incentrata su un presunto sistema corruttivo che vedrebbe al centro l’ex coordinatore di Forza Italia a Varese, Nino Caianiello. Tra le persone a processo l’ex europarlamentare di Forza Italia Lara Comi e alcuni suoi colleghi di partito, tra cui l’ex consigliere comunale di Milano Pietro Tatarella e il consigliere regionale lombardo Fabio Altitonante.
A cura di Redazione Milano
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L’ex europarlamentare di Forza Italia Lara Comi e alcuni suoi colleghi di partito, tra cui l'ex consigliere comunale di Milano Pietro Tatarella e il consigliere regionale lombardo Fabio Altitonante, sono stati rinviati a giudizio nell’ambito dell’inchiesta "Mensa dei poveri", incentrata su un presunto sistema corruttivo che vedrebbe al centro l’ex coordinatore di Forza Italia a Varese, Nino Caianiello. La decisione è stata presa dal giudice dell'udienza preliminare di Milano Natalia Imarisio che ha accolto la richiesta dei pubblici ministeri Silvia Bonardi, Luigi Furno e Adriano Scudieri. A processo sono finiti in totale oltre 60 imputati: rinviati a giudizio anche il patron della catena di supermercati Tigros Paolo Orrigoni, l’ex direttore generale di Afol metropolitana Giuseppe Zingale, l’imprenditore Daniele D’Alfonso e il sindaco leghista di Gallarate Andrea Cassani.

Pochi giorni fa era stata archiviata un'altra accusa nei confronti di Lara Comi

Tra le parti civili figura il Comune di Milano e quello di Gallarate, ma anche Amsa, Accam spa e Afol. Il processo con rito ordinario si aprirà il 18 novembre davanti alla sesta sezione penale del Tribunale. In udienza preliminare rimangono circa trenta imputati che hanno fatto richiesta di riti alternativi: tra loro anche il deputato di Forza Italia Diego Sozzani. Sei giorni fa era stata archiviata l'accusa di finanziamento illecito per 31mila euro nei confronti dell'ex europarlamentare di Forza Italia Lara Comi e al presidente di Confindustria Lombardia, Marco Bonometti. A stabilirlo è stato il giudice per le indagini preliminari di Milano mentre a renderlo noto è stato l'avvocato difensore di Comi, Gian Piero Biancolella. L'inchiesta aveva sconvolto la politica lombarda e messo in luce un sistema di tangenti tra politici e imprenditori.

L'avvocato di Lara Comi: "Accuse insussistenti, dimostreremo l’innocenza"

"Sussistono validissimi elementi in fatto e documentali che comprovano l’insussistenza delle accuse contestate alla dottoressa Comi – ha spiegato in una nota Giampiero Biancolella, avvocato dell'ex parlamentare di Forza Italia Lara Comi – ma tali elementi devono poter essere presi in considerazione da un giudicante nel pieno possesso  di dette funzioni che il giudice dell’ udienza preliminare non può svolgere". La difesa e la stessa Lara Comi "confidano che le profferte di innocenza sempre ribadite con forza ed a gran voce troveranno accoglimento nella sentenza che emetterà il tribunale di Milano – si legge nella nota – così come è già stata riconosciuta infondata l’accusa originariamente mossa di aver percepito illeciti finanziamenti  allorquando era candidata alle elezioni europee".

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