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La ragazza violentata sul treno Milano-Bergamo: “Il passeggero che è andato via ha la coscienza sporca”

“Ha la coscienza sporca tanto quanto il mio aggressore”: a dirlo è la ragazza di 21 anni che è stata vittima di una violenza sessuale sul treno Milano-Bergamo nella mattinata di mercoledì 5 aprile. L’aggressore è ancora ricercato.
A cura di Ilaria Quattrone
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"Ha pensato di lavarsene le mani. E ha la coscienza sporca tanto quanto il mio aggressore": a dirlo, in un'intervista al quotidiano Il Corriere della Sera, è la ragazza di 21 anni che è stata vittima di una violenza sessuale sul treno Milano-Bergamo. L'abuso è avvenuto nella mattinata di mercoledì 5 aprile e l'aggressore è ricercato.

"Non smetterò di viaggiare, ma quanto accaduto ha impattato molto sul modo in cui considero la realtà, ora ho un'idea negativa di cosa significhi essere su un treno o in metrò".

La ragazza violentata sul treno aveva chiesto informazioni al suo aggressore

E su quel vagone, poco prima dello stupro, ci sarebbe stato un altro passeggero che, come spiegato dalla vittima, non appena ha intuito quanto stava accadendo è andato via. La giovane si trovava alla stazione di Porta Garibaldi a Milano. Ha chiesto alcune informazioni a quello che, qualche minuto dopo, è diventato il suo aggressore. La 21enne doveva raggiungere Bergamo, dove vive il suo fidanzato, per recuperare una borsa.

L'uomo, un quarantenne, le avrebbe quindi consigliato di prendere il passante che collega Varese a Treviglio e che sarebbe partito proprio da Milano. Una volta sul convoglio, la vittima ha iniziato a cercare altri passeggeri. A un certo punto, su uno dei vagoni, si è trovata di fronte quell'uomo che poco prima l'aveva aiutata: "Insieme con noi c’era un giovane sui trent’anni. Credo che abbia visto la scena iniziale o intuito quali fossero le intenzioni dell’altro passeggero. C’è stato un attimo in cui ho incrociato il suo sguardo, ma è andato via".

La 21enne è stata portata in ospedale per rilevare tracce di Dna

Il 40enne l'ha bloccata e violentata. Lei, dopo aver perso conoscenza, è riuscita a riprendersi e a liberarsi. Ha trovato un controllore con il quale è riuscita a trovare la polizia e denunciare l'accaduto. Nel frattempo però il responsabile è scappato.  Forse è sceso alla fermata di Forlanini: "Ho presentato denuncia alla Polfer di Treviglio. Il pensiero che l’aggressore potrebbe fare quello che ha fatto a me ad altre donne o ragazze mi inquieta. Ed è molto probabile che lo rifaccia. Ho voluto fare il possibile per poter mettere al sicuro altre donne, è un obbligo morale".

La ragazza è stata portata all'ospedale di Treviglio dove è stata sottoposta ad alcuni tamponi per rilevare tracce di Dna. Con lei, c'era anche il papà arrivato dalla Toscana: "Con lui c'era anche il mio fidanzato. Avevo bisogno di loro".

La 21enne, già in passato, è stato vittima di violenza quando aveva 14 anni: "In quel caso il responsabile era un ragazzo maggiorenne, che non sono mai riuscita a denunciare. Adesso ho compiuto un grande passo denunciando perché subito dopo quella prima volta non ce l’avevo fatta".

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